Stati Generali, Bonomi (Confindustria): “Ritardi su Cig e prestiti, Stato restituisca 3,4 miliardi di accise”
Dopo gli attacchi a distanza, sferrati nei giorni scorsi contro il governo, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi torna ad incalzare l’esecutivo. E lo fa nella quarta giornata degli Stati Generali, proprio da Villa Pamphilj. “La Cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per le ulteriori 4 settimane. Gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee”, twitta Bonomi rinnovando al tavolo con il governo le critiche per la farraginosità degli interventi di sostegno.
Il numero uno di Confindustria chiede quindi ufficialmente allo Stato “immediato rispetto per la sentenza della Magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”.
La richiesta di Confindustria si riferisce all’addizionale provinciale sull’energia elettrica, abrogata nel 2012, e rispetto alla quale una recente sentenza della Corte di Cassazione ha sancito che le aziende che l’hanno versata hanno diritto alla restituzione delle somme. In ballo c’è quindi quanto versato prima della decorrenza della prescrizione decennale, dieci anni, vale a dire gli importi pagati nel 2010 e nel 2011.
“L’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni” – twitta ancora Bonomi. E specifica: “Ora si onorino i contratti/debiti verso le imprese”.
Intervenendo agli Stati generali il premier Giuseppe Conte, dal canto suo, ha sottolineato la costante attenzione da parte del governo per il sostegno alle imprese, “pilastro della nostra società”. Il capo dell’esecutivo ha quindi precisato che non c’è “nessun pregiudizio ideologico nei confronti della libera iniziativa economica” e che “preservare l’impresa e metterle in condizione di poter affrontare vigorosamente e in modo resiliente uno shock come questo è una priorità del nostro Paese”. “Altrimenti – ha specificato Conte – non andiamo da nessuna parte”.