Venerdì 8 sciopero del tpl senza fasce di garanzia, non accadeva dal 2005
Rischia di essere molto problematica la giornata di venerdì 8 novembre. I sindacati hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale. Si tratta di uno sciopero unitario di Filt Gil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del Ccnl, per la carenza di risorse. per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro”. Durante la giornata, il servizio del trasporto pubblico sarà ridotto per 24 ore, anche nelle fasce di garanzia. Non accadeva dal 2005. Per l’occasione, a Roma si terrà anche una manifestazione davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a partire dalle 10.30.
“Venerdì 8 novembre, a differenza dei precedenti scioperi non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l’utilizzo del 30% del personale viaggiante ed inoltre i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti, come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari”, spiegano in una nota i sindacati che hanno indetto l’astensione. “Fino al giorno dello sciopero – sottolineano ancora Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – si tiene in tutte le città e provincie un volantinaggio per spiegare a cittadini e utenti le ragioni dello sciopero, mentre ad enti locali ed associazioni viene diffuso un Manifesto per il tpl con analisi e proposte per il settore, nel tentativo di costruire alleanze per una vertenza che guarda alla condizione dei lavoratori e alla qualità della vita di tutti i cittadini”.
“Lo sappiamo che quando proclamiamo questo sciopero provochiamo un disagio ai cittadini, e di questo ci scusiamo, ma è l’unico modo per far capire alle nostre controparti che ci sono dei grandi problemi che non vengono risolti”, dice il segretario generale della Uil in vista della protesta che rischia di paralizzare il Paese per un giorno. “Il primo problema – spiega Pierpaolo Bombardieri – è quello della sicurezza. Abbiamo un finanziamento del Tpl molto ridotto che comporta una riduzione del personale e della qualità dei mezzi che viaggiano: questo ha un impatto diretto anche sull’utenza. Il secondo problema è quello dei salari: nonostante le assicurazioni avute dal governo, la manovra non solo non prevede risorse ma rischia di ridurle. Quindi, le aziende di Tpl che dipendono anche dai finanziamenti che gli vengono dati dagli enti locali, non hanno intenzione di rinnovare il contratto”.
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