Vola lo spread, in arrivo una lettera dell’Ue all’Italia
Potrebbe arrivare domani la lettera della Commissione europea al governo italiano in cui si chiederà quali siano i fattori rilevanti di cui tenere conto nel valutare il mancato rispetto da parte dell’Italia della regola del debito. La crescita nel 2018 è passata al 132,2% del Pil dal 131,4%. Il debito è, per Vincenzo Boccia, “una questione tutta italiana”. Così il presidente di Confindustria sulla lettera dell’Ue all’Italia. “Siamo critici- ha aggiunto- su eventuali sforamenti del 3% per spesa ordinaria e non per investimenti pubblici. Nella manovra lavoro e crescita sono fondamentali”.
Intanto, sul tema, torna anche il vicepremier leghista, Matteo Salvini: “Mi auguro che non ci sia nessuno che mandi le letterine. Il debito sta aumentando da sempre, da decenni, siamo arrivati al record storico. Negli ultimi dieci anni seguendo le letterine, i vincoli, Monti, la Fornero, l’austerità, i tagli, i regolamenti,il debito è aumentato di 655 miliardi”. “Penso che il voto di domenica -ha aggiunto – abbia fatto capire a tutti che bisogna rimettere al centro il lavoro, l’uomo, la donna, la famiglia e l’economia reale. Quindi, penso che dalla Merkel a Macron, dagli sconfitti ai vittoriosi, tutti abbiamo capito che bisogna cambiare questi parametri. Mi auguro che non ci sia nessuno che manda letterine, che richiama all’ordine”.
Sale, però, lo spread che è in forte rialzo rispetto ai 280 punti della chiusura di ieri: il differenziale tra Btp e Bund tedeschi oggi vola verso quota 290, attestandosi al momento a 288,5, con un rendimento dei decennali al 2,72%. Si tratta di un dato ai massimi da febbraio scorso, spinto dai risultati elettorali della Lega alle europee, partito che mette in discussione i vincoli dei parametri stabiliti da Bruxelles.