Correre nonostante la crisi: Tecno Pack e Moretto nella “top ten” triveneta
Ci sono anche un’impresa dell’Alto Vicentino e una del Bassanese fra le prime dieci “aziende-lepri” del Nordest che nonostante la crisi (o forse grazie ad essa) hanno corso facendo lievitare i propri fatturati. Sono la Tecno Pack di Schio e la Moretto Group di Rosà.
Lo racconta una ricerca pubblicata questa settimana da Corriere Imprese e realizzata dallo studio Adacta di Vicenza insieme al Cuoa e all’Università di Padova, che ha analizzato i bilanci degli ultimi dieci anni di quelle che vengono definite “imprese resilienti quasi-medie del Made in Italy“. Sono gli anni dell’epidemia del 2008-2009 e della ricaduta del 2012-2013 e la ricerca, sistematica, ha preso in esame le performance economiche di centinaia di aziende di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige tra i 10 e i 12,99 milioni di fatturato. Un’analisi, insomma, mirata che ha messo in luce le imprese che hanno saputo affrontare le crisi dell’ultimo decennio avviando progetti di ristrutturazione, strategie di rilancio e percorsi di crescita.
I segreti del successo? Per la ricerca queste aziende-lepri, come le ha definite l’economista padovano Paolo Gubitta, sono la resilienza e una grande velocità di reazione al mercato, la propensione a innovare, la capacità di adattamento, gli investimenti nel capitale umano, uno sguardo costante sui mercati internazionali e, per le venete, il plus dovuto in molti casi alla conduzione familiare, perché “quando si sono investiti negli anni capitali propri – spiega Gubitta – si fa di tutto prima di alzare bandiera bianca”.
E così, nella “top ten” della classifica, al settimo posto c’è la Moretto Group di Rosà (leader a livello europeo nei settori dello stampaggio industriale, tranciatura, lavorazione a freddo delle lamiere e assemblaggio) e al decimo la Tecnopack di Schio che produce ed esporta in tutto il mondo macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio nel settore alimentare. Le altre otto imprese sono due padovane, due veronesi, una goriziana (al primo posto), una rodigina, una udinese e una trevigiana. Significativi anche i settori di attività: ben cinque operano nel settore della meccanica e dell’automazione, tre nella moda-abbigliamento e due nel food&beverage.