Crisi Meneghetti, qualche spiraglio dopo l’incontro a Venezia con la mediazione della Regione
L’incontro, lungo e intenso, ha portato ad una ipotesi di accordo grazie soprattutto all’intervento dei funzionari regionali Anna Mandich e di Giuliano Bascetta dell’Unità di Crisi aziendali della Regione.
Dopo quattro ore di contrattazione serrata l’azienda ha convenuto di impegnarsi per la sottoscrizione di un accordo che andrebbe, entro il 20 novembre, data del prossimo incontro fissato dall’Unità di Crisi, a sostituire la richiesta di licenziamento collettivo per quaranta dipendenti, presentata circa un mese fa dall’azienda di via Borgo Lunardon.
La Menghetti Spa di Rosà, leader nella produzione di elettrodomestici, occupa 194 dipendenti, oltre a 18 persone impiegate in staff leasing. Fino a oggi, come avevano raccontato i rappresentanti sindacali, si era rifiutata di attivare ammortizzatori sociali e di promuovere percorsi di formazione. I licenziamenti diventerebbero effettivi a fine anno, ma se l’accordo andrà in porto saranno richieste solo uscite volontarie con una congrua compensazione su base economica per ogni lavoratore che deciderà di accedere a questa mobilità con un ulteriore piano di professionalizzazione e ricollocazione realizzato in accordo con la Regione Veneto. Sarà anche aperta una cassa integrazione straordinaria per il tempo necessario alla risoluzione della vertenza.
Venerdì 15 novembre è previsto un incontro fra le parti per delineare le condizioni per arrivare ad un accordo che tenga in considerazione tutte le problematiche del caso specifico. “Come sindacati non possiamo che riconoscere l’enorme lavoro svolto oggi dai tecnici della Regione per poter arrivare ad una risoluzione della vertenza con il minor impatto negativo possibile sull’occupazione nel territorio e della forza lavoro in essere al momento presso lo stabilimento di Rosà. Inoltre, abbiamo chiesto anche l’assunzione dei 15 lavoratori interinali che al momento sono in staff leasing in modo che vengano tutelati e considerati come i loro colleghi. Ci teniamo a ribadire che per noi i lavoratori e le lavoratrici non sono ingranaggi né strumenti usa e getta e che è necessario impegnarsi per la loro tutela a 360° attraverso lo strumento della formazione e della riqualificazione dei ruoli per poter permettere a chi ne avrà bisogno di trovare al più presto un altro impiego dignitoso e sicuro” hanno dichiarato Uilm e Fiom di Vicenza al termine dell’incontro.