Alta Via dei Colli Berici
Colli Berici: quando metti piede nel cuore di quelle colline sembra di lasciarsi il vecchio mondo alle spalle e immergersi in un angolo tranquillo tra boschi, strade e sentieri dove la vita sembra scorrere un po’ più lenta del solito.
I Berici sono uno dei luoghi più interessanti del vicentino dal punto di vista naturalistico: originatisi nel corso di milioni di anni sul fondo di un mare tropicale, ospitano numerosi siti di interesse come le numerose grotte e covoli, formazioni vegetali tutelate a livello europeo con la presenza di specie endemiche come la Saxifraga berica, oltre che siti storici con antichi castelli, tombe medievali, eremi ricavati tra le pareti rocciose.
Una dei modi migliori per esplorare questo splendido territorio è attraverso l’Alta Via dei Colli Berici, un percorso di circa 140 chilometri che porta a scoprire molte delle bellezze di queste colline in sella a una bici o a piedi. Il percorso si sviluppa in prevalenza alle quote più alte di questo comprensorio, percorrendo per lo più mulattiere e sentieri con un dislivello positivo che si aggira intorno ai 4000 metri.
Ovviamente l’itinerario può essere suddiviso in varie tappe a seconda dell’allenamento di ognuno, sfruttando gli alloggi presenti in zona oppure si presta anche ad essere percorso in momenti diversi dato il percorso ad anello. Durante questo viaggio vengono attraversati i territori di ben 17 comuni; si parte dal Lago di Fimon, nei pressi dell’imbarcadero, per salire verso Villa di Fimon e proseguire per Perarolo. Da qui si piega verso il Monte Comunale di Brendola scendendo poi all’affascinante Rocca dei Vescovi; si cala quindi decisamente verso sud che porta fino ai Monti di Lonigo, passando per la Costa di San Vito di Brendola, Grancona e i colli di Sarego. Si scende ancora fino ad Alonte dove si trovano delle tombe alto medievali e al Monte Molinetto di Orgiano, costeggiando una base dell’esercito italiano.
Ammirando la sottostante Val Liona si ritorna a Grancona, dalla quale ci si abbassa fino alla frazione di Pederiva.
Appena terminata la discesa si risale ora lungamente verso San Gottardo, abbracciando la Valle del Gazzo con le sue numerose cave dismesse celate tra i suoi boschi.
Nel cuore dell’Alta Via si trova Zovencedo, noto per la sua pietra che vanta un museo nella Cava Cice e una splendida abitazione rupestre chiamata Sengia dei Meoni. Una volta abbandonato Zovencedo ci si dirige al piccolo altopiano di Pozzolo di Villaga, compiendo un piccolo anello tra i Monti Faeo e Lupia con i caratteristici casotti in pietra e un mirabile punto panoramico su San Germano dei Berici e la Val Liona.
Una seconda propaggine sud è data dal Monte Cistorello, poco più a nord di Sossano. È la volta ora di percorrere in quota la lunga Riviera Berica, passando per il caratteristico Eremo di San Donato alla base di alcuni covoli, la Scudelletta e il Monte della Cengia, la Torretta di Nanto, i colli sopra Lumignano e Costozza.
L’ultimo tratto si svolge nei pressi di Pianezze, costeggiando il Lago di Fimon e ritornando al punto di partenza.
Complessivamente il percorso non presenta difficoltà di sorta, è piuttosto panoramico e permette di apprezzare numerosi scorci rurali come vecchie contrade e piccoli centri abitati. I periodi migliori per percorrere l’Alta Via dei Colli Berici sono la primavera e l’autunno dove si può trovare un clima mite e favorevole e godere appieno di questo bel viaggio su questi meravigliosi colli. È presente in loco una nutrita tabellazione e caratteristici segnavia, inoltre on line si può trovare la traccia gps dell’itinerario.