Altar Knotto e Cascate del Pach sull’Altopiano dei 7 Comuni
Per chi frequenta l’Altopiano dei Sette Comuni non può mancare una visita al noto monolite dell’Altar Knotto che si erge a picco sulla Valdastico. Un’escursione in terra cimbra che porta la mente a immaginare le antiche popolazioni che vivevano lassù, la loro cultura e tradizioni, i loro usi legati strettamente al territorio come al “vecchio altare”.
Il fulcro dell’itinerario è il paese di Rotzo, noto per le sue patate e luogo di insediamenti preistorici, posto su una terrazza solatia sopra la Val d’Assa. Per raggiungere l’Altar Knotto si può partire direttamente dal centro del paese salendo per il sentiero della Romita per poi raggiungere la curva del Tellale, dalla quale inizia il sentiero 802 (indicazioni in loco).
Per una tranquilla strada forestale nel bosco ci si dirige verso lo spartiacque sulla Val d’Astico, al quale si sale poi per sentiero fino al primo punto di interesse di giornata che è la Punta Altaburg, dove si trova una croce in ferro. Da qui si può ammirare la vista sulla sottostante Val d’Astico, la vicina parete del Campolongo e dalla parte opposta lo Spitz di Tonezza.
Si prosegue ancora all’ombra del bosco e in appena un quarto d’ora si giunge all’Altar Knotto: strana forma che sembra sfidare la gravità, fatta di roccia compatta sul bordo di un precipizio; le dimensioni sono notevoli e ce se ne accorge ponendosi sotto il suo tetto calcareo.
Per avvicinarsi al monolite occorre infilarsi in una stretta fenditura nella roccia dove sono infisse alcune staffe che aiutano nella discesa. Lasciato il vecchio altare, si prosegue verso nord per l’Alta Kugela, una struttura rocciosa usata un tempo probabilmente come riparo. Poco prima si incontra un’altra singolare struttura, che assomiglia a un fungo di roccia.
Per tornare al paese di Rotzo si deve proseguire per la strada forestale che si incontra alla fine del sentiero, per poi scendere per accorciatoie della strada asfaltata che porta a Campolongo fino a ritrovare il sentiero dell’andata da percorrere a ritroso.
Per chi volesse scoprire un altro bello scorcio del luogo può proseguire per le Cascate del Pach: queste si trovano più in basso del paese, scendendo verso la Val d’Assa. Lungo la strada principale si trovano le indicazioni che portano verso una stradina sterrata e poi a uno stretto sentiero che cala in una valletta. In circa 20 minuti si raggiunge il salto d’acqua di cospicua altezza. Per godere appieno dello spettacolo conviene visitarle però in periodi non troppo secchi altrimenti si rischia proprio di non vedere le cascate!
Per tornare nuovamente al paese si può ripercorrere la stessa via dell’andata oppure proseguire per il sentiero delle cenge, il quale corre sotto alte pareti di roccia e lungo antichi terrazzamenti, a volte un po’ esposto e in luoghi quasi selvaggi, passando vicino al Sojo Bostel meta degli scalatori.
Nel complesso si tratta di una proposta escursionistica di facile impegno, adatta anche a famiglie e che occupa una mezza giornata gustandosi questo piccolo angolo di Altopiano.