Escursione a Breganze fra colli, ville, mulini e l’antico maglio
Breganze rappresenta uno dei paesi più caratteristici della Pedemontana Vicentina con la sua spiccata vocazione vitivinicola: famosi sono il Torcolato e il Vespaiolo che qui vengono prodotti, e sono proprio i vigneti a caratterizzare in gran parte il paesaggio collinare della zona. Diverse sono le ville, così come altri edifici di valore storico-culturale quali mulini e l’antico Maglio Tamiello, ora diventato uno splendido museo.
Il centro storico di Breganze si trova alla confluenza delle valli del Chiavone Bianco e del Chiavone Nero, ai piedi della fascia collinare che unisce la pianura dell’Astico e del Brenta al massiccio dell’Altopiano dei Sette Comuni.
A est del paese vi è la località Riva, che dal centro si raggiunge superando il corso del Chiavone Nero. Qui, più in basso, si trova Villa Savardo, del XVII secolo. Dal lato opposto della strada inizia invece il lungo viale di accesso di Villa Mascarello Noventa, la quale si raggiunge superando il suo parco con alberi monumentali come alcuni cedri e tassi. Caratteristico è l’edificio di origini medievali, riconoscibile per le merlature anche dagli altri colli vicini. Poco lontano, nei pressi di un vigneto, si incontra un vecchio roccolo utilizzato in passato per l’uccellagione. Lungo la stessa dorsale, sul Colle di Montegoggio, domina Villa Diedo Basso con una caratteristica lunga scalinata di accesso.
Dall’ingresso della villa, piegando lungo una vecchia mulattiera, si scende alla Valle del Chiavone Nero passando per le rovine del Mulino della Valle che purtroppo ora versa in precarie condizioni. Nonostante ciò è possibile ancora riconoscere la canaletta per l’apporto dell’acqua e la struttura sulla quale poteva muoversi una ruota. A fianco della struttura, un paio di mole in pietra ricordano il loro passato lavoro oramai qui dimenticato.
Uno dei primi luoghi che si colgono giungendo a Breganze è il Colle di Santa Lucia, per il fatto che esso si eleva giusto sopra il centro del paese e che sulla sua cima vi è posta una croce. In tempi antichi vi sorgeva un castello, le cui tracce sono andate perse. Ora il colle è coltivato con viti e da esso si gode di un vasto panorama sulla pianura fino ai Colli Berici ed Euganei. Poco lontano, sui resti di una vecchia chiesetta, si trova il Sacello del Beato Bartolomeo da Breganze raggiungibile per mezzo di un’erta scalinata. Proseguendo lungo la dorsale si incontra Villa Elettra, la quale ospita una comunità di Francescani.
Tenendo la sinistra si raggiunge località Costa, da cui si gode un ottimo panorama sull’Altopiano e gli altri colli della Pedemontana Vicentina come Fara, San Giorgio di Perlena, Zugliano. Da qui si scende alla Valle del Chiavone Bianco lungo un sentiero che attraversa un boschetto dove crescono diversi castagni. Affiancato il corso del Chiavone Bianco, ad un certo punto si trova l’antico Capitello del Cion che dà proprio sul corso d’acqua.
Merita senz’altro una visita lo splendido Maglio Tamiello, che ospita il Museo del Maglio. Lo si raggiunge lungo Via Maglio, dove si trova la roggia che alimenta le ruote dell’edificio per produrre l’energia necessaria per lavorare il ferro. Il maglio risale al Cinquecento e conserva perfettamente tutti gli attrezzi di un tempo; tutti gli ingranaggi sono ancora funzionanti ed è possibile vederli in azione con una visita che si effettua su prenotazione, guidati dai discendenti della famiglia che curano con grande passione e disponibilità la struttura. Particolare è una macchina che si trova al suo interno per la produzione di ghiaccio, che era deputata in passato a rifornire di ghiaccio ospedali e gelaterie. Piacevole è anche il brolo nei pressi della roggia, la cui cornice riporta indietro nel tempo con l’immaginazione. In passato esisteva anche una segheria alla veneziana adiacente al maglio, che veniva mossa da una grande ruota in legno esterna. Qualche centinaio di metri più avanti, sempre lungo la roggia, si può osservare quello che un tempo era un mulino.