Castegnero e il Covolo Murato
Quando è primavera Castegnero si tinge di bianco per la fioritura dei ciliegi, che qui sono una delle colture privilegiate sui pendii solatii della Riviera Berica; non a caso viene anche chiamato il paese delle ciliegie. Più in alto invece, tra il bosco, si cela una falesia di roccia che alterna le ampie vedute sulla pianura e i Colli Euganei agli antri dei covoli, tra i quali il Covolo Murato, tra i più affascinanti della zona.
Partendo dal nucleo del paese si segue la strada verso Nanto, incontrando ben presto la Fontana Fozze, antico e caratteristico lavatoio nel quale si specchia il campanile dell’antica pieve di Nanto. Un centinaio di metri più avanti si sfiora la Villa Maffei Costalunga, edificio che risale al Quattrocento e che ora ospita un’azienda vitivinicola; di fronte alla villa si trova la cappella privata della stessa, dalla quale con una carrareccia è possibile inoltrarsi tra i vigneti per raggiungere la strada che conduce alla pieve di Nanto.
Il poggio su cui si trova l’antica parrocchiale domina gli splendidi oliveti che con il loro colore argenteo si stendono sui ripidi versanti dei monti. Superata la chiesa si gode di un’ottima vista panoramica sui Colli Euganei, che in giornate limpide sembrano proprio a due passi da qui. Si segue il sentiero segnalato che entra nel bosco e sale regolare tra affioramenti di roccia e associazioni di scotano e carpino nero. Mantenendo la destra ai bivi si risalgono le pendici del Monte delle Rose attraversando zone boscate più fitte alternante ad alcune radure. Improvvisamente si sbuca in un prato con bella vista panoramica dove compare l’isolata Contrada Sermondi. Qui vi si trova Villa Sermondi e l’Oratorio della Santissima Trinità, ora in stato di abbandono e rovina. Si continua quindi in discesa seguendo le indicazioni per il Covolo Murato, lungo un sentiero sassoso che compie alcuni tornanti. In questo periodo lungo il percorso si trovano diverse piante di Dictamnus albus, specie erbacea dai fiori vistosi color roseo e altresì nota come frassinella o limonella perché emana un caratteristico odore di limone, soprattutto se si strofinano le dita sul fusto.
Scendendo si noterà sulla sinistra un sentiero che risale leggermente di quota: occorre seguirlo per raggiungere la falesia di Castegnero, attrezzata per l’arrampicata sportiva. Lungo la cengia rocciosa si trovano anche alcune piccole grotticelle (covoli) tra cui il Covolo del Pilastro, il quale presenta una colonna centrale che divide in due l’ampio ingresso. Continuando poco più avanti si perviene al Covolo Murato di Castegnero, noto anche come Covolo Fortificato o Grotta del Muro o del Merlo: la cavità presenta l’ingresso protetto da un muro in sasso con un’apertura più ampia e altre più piccole a mo’ di finestre. La grotta testimonia l’uso come ricovero-abitazione e come luogo di ritiro spirituale in tempi passati. Ora è presente una tavola in legno e l’essenziale per un possibile bivacco al suo interno. Nei pressi della grotta fiorisce la Saxifraga berica, specie endemica dei Colli Berici.
Il sentiero continua a mezza costa nel bosco; una seconda falesia, nota come i Sengi Bei, si apre circa alla stessa quota della precedente e anche qui vi si trovano alcuni covoli. Al termine del sentiero si sbuca sulla strada di Via Castellaro, non troppo lontano dalla Croce del Castellaro. Il cocuzzolo vanta una bella vista su Castegnero, mentre dalla parte opposta si trova il paese di Lumignano. Da qui si scende velocemente fino al cimitero di Lumignano a lato di una vecchia cava e poi con il sentiero n. 1 si percorre la Valle dei Granella. Questa amena valletta verdeggiante attraversa vigneti e ciliegeti e conduce direttamente alla chiesa di San Giorgio, dalla quale poi in breve si scende al centro del paese. Complessivamente il percorso ha uno sviluppo di 10 chilometri e 400 metri di dislivello ed è indicato anche per famiglie perché non presenta difficoltà di sorta.