Da Costa di Valstagna alle contrade di Valgoda e Godeluna
A chi transita lungo il Canale del Brenta diretto verso la Valsugana forse sfuggiranno le molteplici contrade, ormai dimenticate, arroccate sui ripidi versanti che calano dalle terre soleggiate dell’Altopiano dei Sette Comuni. La conformazione propria di questi luoghi contribuisce a mantenere una certa selvaticità, che si percepisce salendo tra gli erti boschi serrati a monte da una estesa fascia rocciosa.
Superato il centro di Valstagna si giunge alla frazione di Costa, posta nei pressi di un’ansa del Fiume Brenta. Da qui, oltre il piccolo nucleo di case separate da stretti vicoli, ha inizio il sentiero 787 diretto alla Contrada Valgoda.
Si percorre un piacevole tratto panoramico, delimitato da antichi muri a secco che sostengono alcuni campi dove un tempo veniva coltivato il tabacco. Giunti ad una piccola baita il sentiero comincia a risalire una valletta con numerosi tornanti; si nota ancora il fondo del sentiero lastricato con pietre, che doveva servire in passato agli abitanti delle contrade alte per scendere comodamente a valle. Le notevoli pendenze e le creste rocciose sono terreno d’elezione per i camosci, che qui si scorgono piuttosto facilmente. Dopo aver salito alcune centinaia di metri di dislivello il sentiero torna a svilupparsi con leggeri sali e scendi tagliando un lungo tratto di versante, lungo il quale si ammirano dal basso le gialli pareti rocciose soprastanti, dove si sviluppano anche delle vie di arrampicata.
Giunti ad una dorsale spartiacque tra due delle numerose valli attraversate, si torna a salire decisi con gli ultimi tornanti, dove si ammira la pregevole opera dell’uomo che ha realizzato il sentiero con grande intuito e diversi muri a secco. Terminato il bosco si è accolti dalle prime case della Contrada Valgoda, nel Comune di Enego. Qui le pendenze si fanno un po’ più dolci e il sole riscalda un po’ più a lungo la terra rispetto al fondovalle. Valgoda è un borgo silenzioso, troppo scomodo per viverci al giorno d’oggi, ma che riserba per ciò un certo fascino. La vista è dominata dal vicino massiccio del Monte Grappa.
Da Valgoda si tiene a sinistra per prendere il segnavia 800 lungo una piacevole strada sterrata che taglia le pendici del Col di Chior per raggiungere la località Corlo e quindi con un breve tratto in discesa giunge alla Contrada Godeluna. Essa è un piccolo nucleo di case adagiato nel fondo della Val di Godeluna, non molto lontano dalla frazione solatia di Stoner. Caratteristico è il campanile della piccola chiesa, realizzato con travi in legno.
Lasciata alle spalle Godeluna, si inizia quindi a scendere per tornare verso Costa attraverso il sentiero 786 della Val Capra: si tratta di un sentiero per nulla banale, che richiede passo fermo e una buona esperienza su terreni impervi. Nella parte alta dell’itinerario, infatti, il sentiero percorre una spettacolare cengia piuttosto esposta e protetta da un cavo in acciaio, dove lo sguardo precipita centinaia di metri più in basso nel fondo boscoso della valle. Oltrepassata la cengia, la traccia prosegue ripida nel bosco, schivando alcuni salti di roccia. Si tratta di un luogo poco frequentato, dove i valligiani salivano per far legna come testimoniano i fili a sbalzo che ogni tanto si intravvedono.
Giunti nei pressi dell’alveo del torrente della Val Capra non resta molto per ritornare al paese e concludere l’itinerario.
Il percorso conta di circa una decina di chilometri e mille metri di dislivello, percorre sentieri ben segnalati ma che richiedono buona esperienza per via dei luoghi impervi e l’assenza di punti di appoggio.