Gambellara: tra i vigneti e la Cava San Marco
Il territorio di Gambellara, posto tra le assolate colline dei Lessini al confine con il veronese, vanta una rinomata tradizione vitivinicola che ne caratterizza fortemente il paesaggio. Passeggiare tra i colli di Gambellara significa immergersi nel mare verde e regolare dei vigneti, dai quali viene prodotto il famoso Recioto.
La matrice litologica sulla quale insiste il piccolo comune è di origine vulcanica, dal tipico colore scuro. Un’interessante particolarità di Gambellara è la presenza dei basalti colonnari che si possono osservare nella vecchia Cava San Marco: queste formazioni sono piuttosto rare e sono costituite da un insieme di colonne prismatiche nate da un veloce raffreddamento del magma con l’aria.
Il sito di Gambellara è presente all’interno di una cava che in passato estraeva la roccia per le massicciate ferroviarie; successivamente il sito fu bonificato e adibito a parco pubblico conservando una parte dei basalti colonnari che si possono ammirare ancora oggi.
Dal centro di Gambellara si risale Via Cava fino ad individuare sulla sinistra il Parco San Marco, all’interno del quale è presente la sede degli Alpini. All’interno del parco si nota l’anfiteatro dove si trovava un tempo la cava; proprio qui, su uno dei lati dell’anfiteatro, si notano i basalti colonnari che si protendono verso l’osservatore. Il sito è di piccole dimensioni, così come le formazioni rocciose, ma nonostante ciò regala una vista sorprendente su questa particolarità geologica.
Da qui si può salire alla vicina Chiesetta di San Marco situata su un dosso panoramico sopra l’abitato di Gambellara e i suoi vigneti. Seguendo la vicina stradella cementata ci si inoltra tra alcuni vigneti per raggiungere il crinale del colle sul quale corre il confine tra le province di Vicenza e Verona. Il luogo è piuttosto ameno e silenzioso, ideale per una passeggiata rilassante. Da un lato si ammira la Val d’Alpone con i paesi di Monteforte e Roncà, dall’altro la conca di Gambellara. Quasi tutta la superficie di questi luoghi è sfruttata per la vite e ciò rende il paesaggio un ordito verde e regolare.
Dopo essere passati tra due filari di olivi che interrompono i vigneti, si sale verso località Cavaggioni per carrareccia polverosa. Ad un bivio si tiene la destra, deviando all’interno del bosco verso la Valle Parato. Poco prima di giungere all’interno dell’asse vallivo si nota alla propria sinistra la Fontana dell’Omomorto, una delle poche fonti d’acqua che si trovano in questo territorio piuttosto secco.
Superato il corso di un torrentello si sale ancora per pochi metri verso alcune abitazioni. Preso un sentiero inizialmente poco evidente che scende verso una valletta, si continua nel bosco per sbucare nuovamente al margine di alcuni vigneti.
Non resta ora che scendere per la stradella cementata di Via Grisi con la quale si costeggiano alcune aziende vitivinicole. Alla propria sinistra si trova la Valle Fonda, che come rende il nome presenta un solco piuttosto profondo. All’altezza di un casolare si nota un vecchio automezzo da cava.
Giunti nuovamente alle porte del paese, basta proseguire diritti per raggiungere il centro e concludere l’itinerario. Il percorso è ideale per le stagioni primaverili o autunnali, quando si può favorire di temperature gradevoli e godere di una bella tavolozza di colori.