Il Monte Sogli Bianchi e il Monte Seluggio ad Arsiero
A dividere la Val di Riofreddo dalla Val di Tovo ad Arsiero vi è la dorsale del Monte Sogli Bianchi e del Monte Seluggio. La maggior parte degli escursionisti che giunge in Val Posina spesso nemmeno si sofferma a considerare questi monti e si spinge verso le altre cime più elevate e meglio note. Eppure lungo i loro sentieri si compiono forse gli itinerari più interessanti, dove si scopre la vita che vi era un tempo quassù e l’immane lotta tra l’uomo e la montagna.
Dal piccolo centro di Castana, frazione di Arsiero, sale il sentiero della Valle dei Biasi che porta alle contrade diroccate dei Biasi di sotto e di sopra. Si deve raggiungere Contrada Pasqualetti, dalla quale inizia il bel sentiero lastricato che si inerpica nella valle puntando ai Sogli Bianchi. Vecchie masiere nel bosco ricordano che qui un tempo si trovavano dei prati, poi sopraffatti dall’avanzare delle piante. Brevi e piacevoli tornanti lasciano intuire che i vecchi montanari sapevano bene come tracciare i percorsi adatti per portare le bestie su e giù dai monti.
In breve si giunge a Contrada Biasi di sotto, arroccata tra la roccia e il bosco. Tra le vecchie case in rovina si può solo immaginare come fosse la vita che le animava un tempo. Lo stesso vale per la Contrada Biasi di sopra, che accoglie fredda l’escursionista tra le sue mura di pietra e malta. All’interno di una casa si trovano ancora alcune mobilie davanti un grande focolare; una porta socchiusa lascia intuire il vuoto della stanza accanto. Nella casa vicina alcune piante sono cresciute all’interno delle mura, dove il tetto è crollato. Restano solo alcune travi che col tempo andranno degradate.
Lungo il sentiero alcune fonti d’acqua furono utilizzate per fornire delle fontane e abbeveratoi per il bestiame.
Si continua a salire verso la sommità della valle; ormai si rendono visibili i Sogli Bianchi, così chiamati per la roccia candida che spunta dalla volta del bosco. Un paio di targhe del Genio Militare dell’Esercito Italiano ricordano che questi luoghi furono interessati dalla Grande Guerra. Superati alcune postazioni e una trincea, si giunge nei pressi della boscosa cima del Monte Sogli Bianchi a 1005 m s.l.m.
Poco più avanti una panoramica sella erbosa porta ai Casoni di Viosa, usati un tempo come punto intermedio tra l’alpeggio e le stalle delle valli sottostanti. Si segue quindi la cresta affiancando alcuni roccioni per ascendere al Monte Seluggio (1101m s.l.m.) e all’ameno pianoro dei Masi Seluggio. Il panorama qui spazia dal Castellone al Monte Toraro fino al Monte Tormeno, con la costante presenza in primo piano dei suggestivi masi. Una strada sterrata vi giunge staccandosi da quella che sale da Riofreddo a Malga Zolle.
Il ritorno a Castana può essere effettuato lungo diversi itinerari: esistono molti sentieri di collegamento a mezza costa che tagliano i pendi dei monti appena saliti sia dal versante della Val di Tovo che da quella di Riofreddo. Erano i sentieri che collegavano le varie contrade e casoni. Una valida opzione è quella di seguire il sentiero 533 fino alla base rocciosa del Monte Sengele: da qui, senza scendere per i Casoni della Valle e la Contrada Brunelli, si costeggia la parete di roccia lungo un sentiero meno marcato con indicazione per la Contrada Antinori. Il sentiero si sviluppa interamente all’interno di un bosco di faggi tagliando in diagonale fino alla località chiamata Bosco del Laveo. Si continua quindi scendendo per le Stalle Tovo, ora in rovina, fino a giungere alla bella Contrada Antinori, che si raggiunge solamente tramite sentieri, dove vive ancora una persona. Si segue il sentiero che si mantiene in quota per attraversare la Val Fundi e raggiunge le Stalle Fraine. Traversando ancora ci si porta nel versante opposto della Val di Tovo e si continua per le contrade Malgarini, Calgari e Costejin. Da quest’ultima scende un altro bel sentiero lastricato che, seguendo lo spigolo del monte, porta a Contrada Maso ormai in vista di Castana, la quale si raggiunge in altri dieci minuti.