La strada degli olivi
Tra Montecchio Maggiore e Castelgomberto si estende una dorsale collinare dove è florida la coltivazione dell’ulivo, da cui prende il nome la Strada degli olivi.
Questa comincia dai colli prossimi all’abitato di Montecchio e solca questi monti attraversando le frazioni collinari montecchiane giungendo alle porte di Castelgomberto. La strada degli olivi è un ideale percorso cicloturistico dove godersi i panorami dell’ovest vicentino pedalando, ma anche un ottimo punto di partenza per piacevoli escursioni durante le mezze stagioni.
Lasciatasi alle spalle la cittadina di Montecchio Maggiore si percorre il centro storico passando per la località Valle e si inizia a salire verso la frazione di Santissima Trinità tra il Mondeo e il Monte Longo. Dopo alcuni tornanti si incontra la contrada Tufi, il cui toponimo si rifà agli affioramenti tufacei che si notano ai lati della strada.
La chiesa di Santissima Trinità si colloca su un pulpito affacciato verso la Carbonara a est e verso la confluenza delle valli dell’Agno e del Chiampo a ovest; due filari di cipressi ben visibili anche da lontano accompagnano il percorso verso nord. Nei pressi della chiesa si dipartono un paio di sentieri, uno rivolto verso la località Canova Superiore, l’altro che scende alla conca rurale della Carbonara.
La Strada degli olivi inizia effettivamente da qui, da dove si notano già le prime coltivazioni dell’essenza mediterranea. La via principale quindi riprende nuovamente in ascesa lungo le pendici del Monte Graonea dove sono situate le due piccole frazioni di Covolo Alto e Covolo Basso: la strada sfiora il primo nucleo di case dove caratteristico è appunto il covolo che si trova appena più basso del piano stradale nei pressi della contrada e che ospita una fontana al riparo della sua roccia. La frazione di Covolo Basso si raggiunge in breve scendendo tra le case fino ad incontrare la seconda fontana della zona alimentata dalle stesse acque di quella del Covolo Alto.
Andando avanti si apre un interessante panorama sulla successiva frazione di Sant’Urbano e il Monte Costi, su Sovizzo Colle e più lontano sulle Piccole Dolomiti. Compaiono anche i vigneti che spesso accompagnano gli olivi sulle pendici collinari. A Sant’Urbano inoltre è da ricordare la presenza di un frantoio che durante il periodo tardo autunnale brulica per l’attività di molitura delle olive. Dallo stesso luogo inoltre si può effettuare l’interessantissima escursione alle Spurghe di Sant’Urbano, l’affascinante labirinto carsico già esposto in un precedente articolo.
Si prosegue con alcuni sali e scendi per raggiungere l’ultimo centro afferente a Montecchio ovvero quello dei Bernuffi, posto su una sella a cavallo della Valbona e di Valdimolino; da qui si possono percorrere alcune vecchie carrarecce che attraversano prati soleggiati e piacevoli boschi, come la Strada delle Fontane, la Strada degli Asini e quella dei Pozzetti.
Spingendosi ancora più avanti si giunge in territorio castrobertense nella amena località di Monte Schiavi: qui termina la Strada degli olivi, ma vale la pena continuare lungo la dorsale e scendere fino al centro di Castelgomberto: si incontrano ancora diversi oliveti e nei pressi della Contrada Sandri si mira il più bello scorcio sulla Valle dell’Agno e su tutte le Piccole Dolomiti. Nell’ultimo tratto della dorsale si passa prima per il Capitello della Cocca e si supera poi la località Grumi; da qui in breve si scende a Castelgomberto.
Per il ritorno è possibile seguire a ritroso la via dell’andata oppure scegliere la poco trafficata Via Partiloca, proseguendo poi lungo la Valle dell’Onte attraversando l’abitato di Valle di Castelgomberto e le frazioni di Vallorona e Valdimolino. Giunti alle porte di Sovizzo si potrà piegare per la frazione di San Daniele e tornare a Montecchio per la Carbonara e la Villa Cordellina oppure per Sovizzo Colle e da qui raggiungere Sant’Urbano dal quale poi si scende per la strada già nota. Nel complesso il percorso è ricco di scorci panoramici e il susseguirsi di brevi salite e discese lo rende piacevole e poco impegnativo. La lunghezza del percorso si aggira tra i 25 e 35 chilometri circa, a seconda della via di ritorno che si sceglie e si presta bene anche alla bici da corsa in quanto lo sviluppo è quasi totalmente su strade asfaltate.