L’Osservatorio e l’Arco Vaccaresse sul monte Novegno
In uno dei luoghi meno frequentati del massiccio del Novegno, tra vasti boschi di faggio e valli silenziose si erge l’Osservatorio Vaccaresse, ultima propaggine di un ardito bastione a controllo della Val Posina. Più in basso, un gendarme di pietra si innalza sulla Val del Rio: è la Torre di Vaccaresse, estetica guglia dal profilo tozzo se vista dall’alto, più aguzzo se osservata di lato, salita per la prima volta nel 1903. Poco distante, occultato dalla vegetazione, si trova l’Arco Vaccaresse che rimanda al ben più noto Priaforà, ma la sua ricerca non è compito affatto semplice.
La salita all’Osservatorio Vaccaresse permette di scoprire uno straordinario complesso di fortificazioni che facevano capo al vicino Monte Vaccaresse, ancora oggi ben conservate e risistemate nell’ambito dell’Ecomuseo della Grande Guerra. Il bastione Vaccaresse fu realizzato in seguito all’arresto della Strafexpedition del 1916 per il controllo della sottostante Val Posina e delle vicine zone sommitali del Novegno.
L’osservatorio si raggiunge facilmente dal Passo Vaccaresse, posto al cospetto della grandiosa Busa Novegno tra il Monte Vaccaresse e la Cima Alta. Da qui si scende per strada forestale (segnavia 440) fino ad incontrare sulla sinistra una traccia e il relativo cartello che indica le opere di guerra. Una scalinata in pietra permette di scendere alla base di una parete rocciosa dove si trova una galleria piuttosto lunga e ascendente. All’interno di essa si trovano diverse feritoie e postazioni di artiglieria, mentre nella parte finale si supera una scala a gradoni che permette di sbucare dalla parte opposta della parete. Poco più avanti si trova un’altra galleria più corta.
Una mirabile rete di trincee conduce attraverso la faggeta all’ultimo tratto del percorso, dove con un breve passaggio leggermente esposto e attrezzato con una corda fissa si giunge all’osservatorio con ampia e spettacolare vista sulla Val Posina.
Salendo sul tetto dell’osservatorio si nota in basso la Torre di Vaccaresse, dalla roccia piuttosto fragile, mentre più in alto a destra si distingue il Monte Priaforà con il caratteristico foro nella roccia.
La via comune per conquistare la guglia si sviluppa lungo la parete più breve la quale si stacca dalla forcella che separa la torre stessa dal contrafforte nord del Monte Vaccaresse, superando un camino e infine una cresta di roccia instabile. La difficoltà massima è di secondo grado superiore, ma il lungo avvicinamento e la qualità della roccia ne fanno una via poco frequentata.
Nei pressi dell’Osservatorio Vaccaresse si trova una trincea che con una serpentina scende verso i ruderi di Malga Vaccaresse. Al suo termine, poco prima di collegarsi a una strada forestale, si trova sulla sinistra una flebile traccia che scende ripidamente nel bosco tra una densa lettiera di foglie di faggio. Calando di circa 70 metri di dislivello a perpendicolo rispetto alle curve di livello e mantenendosi su una dorsale poco accentuata si scende all’Arco Vaccaresse, un grande ponte di roccia nascosto nel bosco (chiamato da alcuni anche Occhio Vaccaresse). La struttura rocciosa può facilmente competere in bellezza con la più famosa Priaforà e anzi quest’ultima viene superata in grandezza, ma la presenza del bosco e il terreno scosceso non la fanno forse apprezzare in pieno.
Il luogo è frequentato dai camosci e salendo su un vicino spuntone sopra la volta arborea si apprezza una vista privilegiata sulla poco lontana Torre di Vaccaresse.
Ritornati sulla strada forestale, si prosegue verso il Passo di Campedello. Tra i punti di partenza possibili, quello più vicino è il piazzale poco prima di Busa Novegno da cui in breve si sale al Passo Vaccaresse. Con un percorso più lungo ma molto remunerativo si può ascendere da Contrada Rossi dall’Altopiano del Tretto, oppure da nord partendo da Fusine in Val Posina per il sentiero 488.
Conviene portare con sé una pila per percorrere le gallerie, inoltre è possibile visitare le altre cime vicine del Novegno, come Cima Alta e Monte Rione, dall’interessante aspetto storico, in particolare per le fortificazioni della Grande Guerra.