Monte Calvarina e Laghetti di Cava Lovara
Lungo il crinale che separa la Valle del Chiampo dalla Val d’Alpone si possono compiere alcune interessanti escursioni in un territorio particolarmente vocato alla coltivazione della vite e all’estrazione del marmo.
In una delle zone più occidentali del vicentino, sopra la città di Arzignano, domina l’elevazione del Monte Calvarina (682 m s.l.m.); sulla sommità si trova la vecchia base militare dell’Aeronautica Militare del 67° Gruppo intercettori teleguidati, che fu attiva dal 1959 al 1995. Attualmente essa versa in stato di abbandono.
Nei pressi della base militare si trova uno spiazzo dove è possibile lasciare l’auto e da qui si può seguire la dorsale collinare che separa la Provincia di Vicenza da quella di Verona. Un primo tratto di strada cementata si inoltra nel bosco per proseguire poi su fondo sterrato passando nei pressi di un agriturismo.
La roccia che caratterizza queste colline è tipicamente scura e di origine vulcanica e le essenze che si incontrano più frequentemente sono il castagno, i carpini e il nocciolo.
Si continua lungo la carrareccia principale che scende ad un primo spiazzo dove si incontra la Madonna del Cammino a fianco di un vigneto. Da qui l’orizzonte si amplia verso la sottostante Val d’Alpone. Si piega verso sinistra e in breve tempo si scende al cosiddetto Passo della Mona, valico posto tra Chiampo e San Giovanni Ilarione.
L’itinerario continua diritto per un sentiero che risale fino alla vetta del Monte Madarosa, caratterizzato da una fascia di basalti colonnari che si ergono a est. Sulla cima è presenta una croce dalla quale si ammira una vasta veduta panoramica sulla Valle del Chiampo e le Piccole Dolomiti.
Sempre seguendo la linea di displuvio si superano altre due elevazioni, il Monte Persico e il Monte Marlo, lungo un sentiero che alterna tratti di bosco a frutteti e vigneti. Giunti su una strada sterrata si prosegue fino ad intersecare un secondo valico carrozzabile, il Passo Vignaga. Da questo punto si tiene la destra lungo la strada asfaltata scendendo verso la Valle del Chiampo superando due tornanti. All’altezza del secondo tornante una strada sterrata con una sbarra invita a deviare a destra e così si fa camminando a lato di terreni incolti. Poco dopo sulla sinistra si incontra un rudere che probabilmente afferiva alla vicina Cava Lovara. Quest’ultima si trova poco più avanti sulla destra, la quale si raggiunge scendendo brevemente per una stradina. La Cava Lovara era utilizzata un tempo per l’estrazione del marmo, ora invece è abbandonata e all’interno della sua area si sono formati due laghetti con le acque di precipitazione. I Laghetti di Cava Lovara nonostante l’origine riservano un certo fascino dove i colori dell’acqua contrastano con il verde del bosco e il colore chiaro del marmo. Dei blocchi sono rimasti ancora in loco, tra cui alcuni sono posti a formare una sorta di porta sopra l’acqua. In altre zone, lungo i versanti del monte, si trovano invece dei gradoni regolari dove si sono fermate le estrazioni. Nel corso degli anni i laghetti sono stati popolati con carpe e trote dagli appassionati della pesca, ma si trovano anche diverse tartarughe e una buona consistenza di avifauna che visita questi piccoli specchi d’acqua.
Il percorso continua per carrareccia tra prati e boschi fino a Contrada Vandini, dalla quale poi si continua per un tratto in salita su strada asfaltata. Salendo si notano bene in alto i basalti colonnari del Monte Madarosa. Giunti ad un primo tornante nei pressi di un capitello si devia all’interno della contrada vicina per proseguire su sentiero che attraversa una valletta e giunge a una casa isolata. Da qui si risale per un breve tratto fino ad intercettare un altro sentiero più demarcato che si segue fino a Contrada Tonini e poi per strada asfaltata si continua fino a Contrada Galli. Dalla contrada non resta quindi che percorrere un ultimo tratto di sentiero che si addentra nel bosco per risalire fino al Monte Calvarina concludendo il percorso ad anello.
In totale l’itinerario conta di 12 chilometri e poco più di 400 metri di dislivello; la facilità del percorso lo rende adatto anche alle famiglie per una rilassante passeggiata tra i colli.