Montecchio Precalcino: tra le ville e il colle
La posizione di Montecchio Precalcino si riconosce fin da lontano, facendo vagare lo sguardo sulla monotona pianura vicentina: vi è un solo colle isolato che ne interrompe l’omogeneità ed è proprio il rilievo che contribuisce a dare il toponimo del paese. Montecchio, infatti, deriva dal latino ed indica “monticello”. Interessante è anche l’origine del nome Precalcino, il quale è legato alla produzione di calce utilizzando le pietre del vicino letto dell’Astico, lavoro molto in voga in passato.
La presenza del colle è stato un fattore probabilmente determinante per l’edificazione di eleganti dimore signorili che qui potevano inserirsi in paesaggi dall’atmosfera romantica. A nord della collina sorge Villa da Schio Cita, i cui edifici sono stati realizzati tra il Seicento e il Settecento. L’ariosa corte antistante la villa dà un’ampia vista sull’Altopiano dei Sette Comuni e la vastità della pianura che si apre verso oriente. Il vasto parco è fruibile da chiunque voglia passeggiare all’interno delle pertinenze della storica dimora, dal quale si gode di una vista d’eccezione sull’edificio e la barchessa con i suoi archi.
Poco lontana, all’inizio della salita del colle, si incontra l’antica Chiesetta di San Rocco. Nei versanti vicini, delle ampie superfici sono coltivate a vigneto od uliveto.
Lungo il versante est dell’ampia collina, quello che guarda il centro abitato di Montecchio Precalcino, è situato il Cimitero di Guerra Britannico il quale accoglie le salme di oltre 400 soldati inglesi deceduti durante la Grande Guerra. Poco lontano si scorge Villa Brandizii Saccardo, che si apre su verdi prati.
Sulla cima del colle si trova la Bastia: ora si nota un roccolo di quelli utilizzati per l’uccellagione, ma un tempo qui sorgeva il Castello Scaligero, del quale ora non resta alcuna traccia. Da qui si può scendere lungo il Sentiero del Nievo fino alla solitaria Chiesa di San Pietro in Castelvecchio, quindi scendendo ancora si giunge alla Villa Nievo Bonin Longare, che colpisce per lo stile neogotico e le facciate dai colori accesi. Il parco romantico è un luogo ameno dove trascorrere in silenzio del tempo, con statue e grandi alberi ornamentali.
Nella campagna poco lontana dal centro si ammira Villa Forni Cerato, forse l’edificio di più alto valore perché attribuita all’opera di Andrea Palladio. La villa si presenta sobria di decorazioni, ma è qui che si apprezza lo stile del celebre architetto che sa colpire con le sue strutture semplici e perfette, che ben si amalgamano con il paesaggio circostante. La struttura negli anni scorsi versava in stato di abbandono, ma recentemente sono iniziati dei lavori di ristrutturazione che permetteranno di visitare l’opera palladiana nel rispetto della sua struttura originaria.