Oasi degli Stagni di Casale
Nella periferia di Vicenza si trova una piccola ma interessante area protetta a livello europeo: l’Oasi degli Stagni di Casale.
Il sito deriva da vecchie cave d’argilla dismesse che con il tempo si sono riempite d’acqua e che ora rappresentano un habitat importante per molte specie della flora e della fauna di pianura, in particolare per gli uccelli selvatici. A riguardo di ciò, l’Oasi degli Stagni di Casale rientra all’interno della Rete Natura 2000, strumento dell’Unione Europea per la protezione della biodiversità, sia come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) che come Zona di Protezione Speciale (ZPS). Oltre a ciò il sito è gestito dal WWF, il quale ne promuove sia le visite che la ricerca scientifica all’interno dell’oasi.
L’accesso all’area avviene attraverso un sentiero tra alcuni specchi d’acqua regolari che rimandano al passato lavoro di estrazione. Qui vicino in uno di questi laghetti si pratica anche la pesca sportiva, in un’area esterna al sito protetto.
Successivamente, con una lunga passerella in legno, si attraversa un’area acquitrinosa dove vegeta rigogliosa la cannuccia palustre (Phragmites australis). Mantenendo la sinistra al bivio si raggiunge il capanno adibito al birdwatching posto sulle rive dello stagno più ampio. Attraverso le feritoie si possono osservare numerose specie di uccelli legate all’acqua, tra le quali il germano reale (Anas platyrhyncos), l’airone cenerino (Ardea cinerea), il marangone minore (Phalacrocorax pygmeus) che si possono avvistare con facilità.
Tornando indietro si trovano il centro visitatori e l’area ricreativa, posti al termine di un viale rettilineo lungo il quale si fiancheggia un secondo stagno nei pressi del quale si può osservare la fauna selvatica da apposite feritoie senza arrecarvi disturbo.
Un secondo sentiero si inoltra nel boschetto di pianura che presenta tipiche specie di pianura: i pioppi bianco (Populus alba) e nero (Populus nigra), i salici (Salix spp.), l’acero campestre (Acer campestre), la farnia (Quercus robur). Interessante è anche far notare la presenza considerevole di legno morto che rappresenta un importante elemento per la biodiversità all’interno di un ecosistema forestale.
Il sentiero conduce dalla parte opposta dello stagno principale, dove si trova un ulteriore punto di osservazione per gli uccelli.
Nelle acque sono presenti lucci (Esox lucius) e tinche (Tinca tinca), mentre tra gli anfibi si ritrovano la rana di Lataste (Rana latastei), la raganella (Hyla intermedia) e l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata). Una porzione dell’oasi è costituita da spazio aperto a prato e qui è possibile scorgere la lepre (Lepus europaeus) e anche il capriolo (Capreolus capreolus).
Oltre a fauna e flora autoctona si sottolinea la presenza di specie aliene invasive che minacciano la sopravvivenza delle specie nostrane e necessitano quindi di una adeguata gestione.
Riguardo la ricerca scientifica, e in particolare il monitoraggio dell’avifauna, all’interno dell’area viene svolta l’attività di inanellamento; questo lavoro consiste nel catturare le specie di uccelli mediante apposite reti senza arrecare alcun danno agli animali, effettuare dei rilievi biometrici e dotare gli esemplari con specifici anelli che permettono la loro tracciatura in futuro.
L’Oasi degli Stagni di Casale, oltre ad avere grande valenza dal punto di vista naturale, è importante anche per la conoscenza di specie animali e vegetali, dei loro habitat e della loro conservazione per i diversi visitatori e i cittadini. Uno degli scopi della presenza di un’area protetta come questa sta nel rimembrare la necessità di mantenere e conservare questi ambienti e i loro corridoi ecologici per il mantenimento dei servizi ecosistemici offerti e dare un valore aggiunto alla vita della città.
Per ulteriori informazioni, giorni e orari di visita si rimanda al sito http://www.oasidicasale.it/.