Prà degli Angeli sul Monte Carega
Il nome sembra richiamare qualcosa di soave, paradisiaco, ed in effetti osservando il luogo lo è. Ma in realtà il toponimo non c’entra nulla con le figure celesti, deriva bensì dal lessico cimbro e starebbe ad indicare un pascolo d’alta quota.
Il Prà degli Angeli è una conca situata nel massiccio del Carega, tra il gruppo del Fumante e quello dell’Obante. È incastonato tra affascinanti strutture di roccia, tra le quali si aprono ampie finestre panoramiche sul vicino Pasubio e le Piccole Dolomiti.
In questo periodo lo si trova ammantato di neve e in questa veste il luogo è ancora più bello; d’inverno è una meta privilegiata per gli scialpinisti, essendo una classica delle Piccole Dolomiti e dalle difficoltà contenute.
D’estate invece molti escursionisti passano di qua con il sentiero alto del Fumante che, salendo dal Giaron della Scala, attraversa la parte alta del Prà degli Angeli per poi salire verso l’Obante.
Salire a questo “giardino” è abbastanza semplice: dal passo di Campogrosso si può seguire il sentiero estivo per il Boale dei Fondi transitando sotto le guglie del Fumante oppure scendere la strada delle Siebe fino al primo ponte, poi si sale dritti verso l’evidente pendio in alto a destra dell’imponente Guglia Berti.
È doveroso riportare che la salita invernale al Prà degli Angeli è riservata a chi possiede un’adeguata attrezzatura (ramponi e piccozza o sci) e conosce l’ambiente innevato. Anche questa salita, sebbene tra le più facili, ha causato vittime o traumi per scivolate e valanghe.
Nell’avvicinamento si passano in rassegna le eleganti guglie della Scala, che al sorgere del sole si accendono di una bellissima tonalità rosa-arancio. Più a destra si alza la Guglia Berti, la quale delimita la prima parte della salita al Prà degli Angeli.
Il pendio iniziale è il più ripido e porta alla conca ai piedi del Castello degli Angeli, una notevole struttura rocciosa tra le più belle delle Piccole Dolomiti. Ancora più a destra invece si trova l’Obante, costituito da una fascia rocciosa tagliata verticalmente da quattro brevi vaji.
Salendo in cresta ci si trova sullo spartiacque tra la Vallarsa e la Valle dell’Agno con il pianoro della Gazza e il Rifugio Battisti in basso. La vista continua ancora con la Catena delle Tre Croci che si prolunga fino a Cima Marana e più in là la pianura veneta con i Colli Berici e gli Euganei.
Più vicino una roccaforte di guglie e cime alternate a pareti di roccia verticali e vaji incassati va a costituire il Fumante con la bella Cima Lovaraste che spicca con la sua croce.
Il sentiero estivo invece transita nei pressi della cresta e ai piedi del Castello degli Angeli, ma d’inverno oltre al fatto che non si vede, è anche più pericoloso percorrerlo.
Se le condizioni della neve sono buone, in discesa ci si diverte anche con una bella sciata con vista sul Pasubio. Fare attenzione invece con neve ghiacciata o non consolidata!