Soji Gorlini, Monte Guizza e Valle dell’Acquasaliente sul Tretto
L’Altopiano del Tretto, nei dintorni di Schio e Santorso, è uno dei luoghi più verdi del vicentino ed è ricco di pittoresche contrade che si possono scoprire camminando per i molti sentieri della zona.
Alle pendici del Tretto, una fascia di colli si affaccia verso l’ampio abitato di Schio a sud, mentre verso nord occulta la fresca Valle dell’Acquasaliente le cui acque confluiscono nel Torrente Timonchio; l’ultimo monticello di queste colline prende il nome di Poggio Gorlini e si trova alla confluenza tra la Valle dell’Acquasaliente e la Valle dell’Orco, offrendo uno splendido punto panoramico sui vicini monti Summano e Novegno.
Proprio qui si trovano i Soji Gorlini, delle rupi rocciose dove si trovano alcune testimonianze della Grande Guerra, in particolare un paio di gallerie, trincee e delle postazioni di mitragliatrici. Il sentiero per i Soji Gorlini si trova alla periferia di Santorso, nei pressi del Torrente Timonchio, lungo la strada che sale al Tretto. Da Via Pierella in breve si sale lungo un sentiero a Contrada Trentini; da qui si possono raggiungere le soprastanti opere di guerra in una decina di minuti seguendo le indicazioni lungo il percorso. Da un pulpito roccioso si osserva la grande Fabbrica Saccardo che un tempo era impiegata nell’industria tessile, mentre oggigiorno il complesso è stato restaurato e adibito ad altre attività.
Superate le due gallerie si oltrepassa il culmine boscato del Poggio Gorlini per scendere a Contrada Gorlini, nei pressi della località Piane. Tenendo la chiesa alla propria destra si prosegue salendo lungo una strada asfaltata per le località Cengia e Festaro, lungo la dorsale di monti che culmina più avanti con il Monte Guizza, prima di saldarsi al massiccio del Monte Novegno. Una volta giunti a Contrada Festaro la strada asfaltata termina e diventa una strada forestale che si inoltra nel bosco. Poco più avanti si passa per l’isolata Contrada Formalaita per lasciarla presto alle proprie spalle e inoltrarsi tra vecchi castagneti. La roccia scura rivela l’origine vulcanica di questi monti.
La forestale si inerpica lungo i versanti del Monte Faedo sulla cui cima sono poste delle antenne per salire ulteriormente sopra gli 800 metri di quota sul Monte Guizza. Superata questa cima immersa tra i faggi si cala nuovamente scegliendo uno dei sentieri a destra che si abbassano nell’impluvio della Valle dell’Acquasaliente.
Si attraversa il torrente, ammirando il solco sottostante che si approfondisce sempre di più. Il sentiero digrada piuttosto rapidamente per collegarsi a Contrada Acquasaliente, dove si passa lungo gli stretti vicoli tra le vecchie case.
Dopo un breve tratto lungo la strada asfaltata si può scendere lungo un vecchio sentiero poco evidente che cavalca una crestina tra due solchi minori, passando vicino Contrada Bonati e seguendo successivamente il Torrente Acquasaliente. Un vecchio edificio, forse un mulino, si incontra tra le rocce della valle poco sopra il corso dell’acqua. Esiste un vecchio e interessante sentiero di collegamento tra le contrade che attraversa il bosco lungo ripidi versanti e passando alcuni ponticelli in legno.
Si ritorna quindi alla località Piane, dove dopo essere passati per la chiesa si prosegue verso il camposanto e si scende al punto di partenza per concludere l’itinerario. Il percorso è particolarmente indicato per il periodo autunnale, quando si possono apprezzare le temperature più miti e gli splendidi colori del bosco.