Escursione a Sovizzo e Montemezzo
Sovizzo si colloca alla confluenza tra la Valle dell’Onte e la Valdiezza; la lingua di monti che le separa nei tempi antichi aveva il toponimo di Monte di mezzo, da cui Montemezzo. Un facile percorso ad anello permette di ascendere dal paese di Sovizzo alla frazione di Montemezzo percorrendo i versanti che digradano verso le vallate sottostanti, attraversando alcuni paesaggi tipicamente rurali.
L’itinerario ha inizio dal centro cittadino, dove vicino la chiesa parrocchiale si apprezza il complesso di Villa Curti e in particolare il suo piccolo teatro, dove aleggia il fascino di tempi più antichi, posto all’interno del giardino che vanta alcune piante di grandi dimensioni.
Proseguendo verso nord, dove si trova un ponte sul Torrente Onte, si noterà la casa che fu dimora e casa natale di Donna Vincenza Pasini, famosa per aver avuto l’apparizione della Madonna a Monte Berico, sul quale oggi sorge la famosa basilica.
Dopo aver svoltato per Via San Pietro si inizia a salire verso il monumento ossario dedicato ai caduti di Sovizzo, ben visibile anche dal basso, a cui si accede tra due filari alberati. Poco più avanti si abbandona la strada asfaltata per proseguire lungo la Strada di Mezzo su fondo sterrato. Lungo questo percorso si trova una serie di cartelli per esercizi a corpo libero e con l’ausilio di attrezzi.
Esso si sviluppa con leggeri saliscendi con vista sulla Valdiezza e i suoi campi coltivati; ad un certo punto si continua lungo un piacevole sentiero tra prati e boschi fino ad un piccolo gruppo di case tra alcuni vigneti. Proseguendo si giunge a una contrada dove si trova la Fontanalunga, da cui si sale in poco tempo alla Chiesa di San Bartolomeo di Montemezzo.
Poco distante si trovano i resti dell’antico Castello di Montemezzo, dove ora è presente un ristorante all’interno delle mura. Tornando alla chiesa si gode un ampio panorama sulla Valle dell’Onte e le Piccole Dolomiti; nei pressi del sagrato è posto un pannello illustrativo con la toponomastica delle cime e il tracciato dell’Ortogonale 1 che in parte si intravede da qui.
Il percorso ora prosegue costeggiando il campo da calcio per seguire un sentiero che si addentra nel bosco tra alcuni affioramenti rocciosi. Al termine della discesa sulla sinistra si notano delle formazioni di roccia calcarea che con alcune profonde fessure sembra che creino una sorta di labirinto; avvicinandosi si notano alcuni ingressi delle tane dei tassi, mentre le pareti sono costituite da piccoli sassi impilati uno sopra all’altro e cementificati naturalmente, proprio come le Spurghe di Sant’Urbano presenti sul versante opposto della valle.
Nella piana sottostante lungo il Torrente Onte, che da qui si intravede, era presente un campo di aviazione durante la Grande Guerra il quale fu soggetto anche ad un allagamento durante un’esondazione del torrente. Il sentiero prosegue tra coltivi e case isolate per immettersi nella Stradella dei Mori grazie alla quale si sbuca nuovamente in Via San Pietro poco sopra l’ossario. Da questo punto si ritorna per la medesima via dell’andata al centro di Sovizzo, che da qui si apprezza dall’alto.
Si tratta di un percorso di bassa quota ideale per i periodi primaverile o autunnale, che occupa non troppo tempo ed è piuttosto tranquillo anche se a due passi dalla città. Interessanti sono i pannelli con dei codici QR che narrano dei punti più notevoli posti lungo l’itinerario, con l’aggiunta di alcuni curiosi aneddoti.