Villabalzana e Lago di Fimon
Uno dei modi migliori per apprezzare la vista del Lago di Fimon è attraverso i sentieri che conducono a Villabalzana, piccola frazione di Arcugnano situata su un vasto poggio che abbraccia il lago.
Come in molti altri itinerari che si possono compiere sui Colli Berici vi si possono trovare diversi punti di interesse, da vecchie contrade in rovina nei boschi, alle priare dismesse, fino ai piacevoli boschi misti di latifoglie che coprono i versanti dei monti.
Il punto di partenza è il parcheggio posto sulla punta settentrionale del Lago di Fimon, il quale vanta l’origine più antica di tutti gli specchi lacustri dell’Italia del Nord.
Superato il ponticello sul Canale Debba, emissario del lago, si prosegue su Via Boeca fino ad un tornante dal quale poi si abbandona la strada asfaltata per seguire una carrareccia che lambisce alcuni prati pianeggianti denominati pianezze, ottimi punti panoramici sul lago sottostante.
Si incontra poco dopo il Capiteo dee piarde, capitello votivo che si affaccia verso la valle e il paesello di Lapio situato sui colli del versante opposto. Nel periodo primaverile in questo tratto si notano facilmente le accese fioriture dell’albero di giuda (Cercis siliquastrum) i cui fiori fucsia risaltano tra il verde delle chiome.
La carrareccia prosegue pianeggiante costeggiando il Monte San Fise e giunti nei pressi di alcune abitazioni della frazione di Pianezze si trova la Fontana Pianezze, dalla quale sgorga acqua in abbondanza che si raccoglie nell’acquedotto vicino.
Il percorso ora cala leggermente diretto verso lo Scaranto di Corio, una incisione valliva caratterizzata da un ambiente più fresco. È interessante notare, lungo il cammino, la presenza di una serie di vaschette concrezionali originate da depositi calcarei: i Cadini di Pianezze; questa mirabile formazione naturale si può osservare da poco tempo perchè precedentemente era nascosta da una folta vegetazione. Qui l’acqua di un piccolo rigagnolo si raccoglie in un primo cadino, lo riempie e quando quest’ultimo è colmo, l’acqua si riversa nel cadino sottostante e così via fino all’ultima vasca concrezionale.
Proseguendo si incontra un bivio dove si tiene la sinistra per risalire nel bosco dove si incontrano diverse specie arboree come il castagno (Castanea sativa), il carpino bianco (Carpinus betulus), l’acero di monte (Acer pseudoplatanus) e il ciavardello (Sorbus torminalis). Il sottobosco invece è un alternarsi di profumato aglio orsino (Allium ursinum) e tappeti di epimedio (Epimedium alpinum).
Si sale decisamente su un ripido sentiero fino ad incontrare una mulattiera con un paio di tornanti scavati nella roccia. Seguendo questa si sbuca nei pressi di Contrà Rappo, altro interessante punto panoramico sul lago.
Si sale ancora, ormai in vista del campanile di Villabalzana, ma giunti sulla strada asfaltata all’altezza di un capitello, si svolta a sinistra su un sentiero con segnavia bianchi e rossi. Seguendolo si incontra Cà Gaspari, un bell’edificio rurale in rovina all’interno del bosco, sullo spartiacque tra Villabalzana e Lumignano. Si continua verso il Monte delle Rose, dove si trova un vecchio roccolo adibito all’osservazione naturalistica.
Una volta giunti nei pressi di un’azienda agricola si segue quindi la strada che riporta alla chiesa di Villabalzana, dietro la quale si trovano alcune vecchie priare sfruttate tempo fa.
Da qui si scende ancora lungo la mulattiera che conduce ad altre priare, alcune delle quali si possono anche visitare.
L’ultimo tratto di discesa si può effettuare lungo un sentiero nell’impluvio dello Scaranto Trentin oppure lungo la costa Banchette Cesure con diversi tornanti. Terminata la discesa si attraversano alcuni campi coltivati fino a raggiungere la punta meridionale del Lago di Fimon, dove si ammira una vasta panoramica del luogo.
Con un ultimo tratto pianeggiante si costeggia tutto il lago fino a ritornare al punto di partenza.
Complessivamente l’itinerario consta di 13 chilometri di lunghezza con 450 metri di dislivello.