In 300 per dire “sì” ai profughi: “Ponti, non barricate”
“Costruiamo ponti, non barricate”. “La provincia di Vicenza è solidale”. Due striscioni retti da alcuni ragazzi per dire sì all’accoglienza, ma “diffusa e responsabile”. Ieri sera (3 novembre) si sono ritrovati in trecento in segno di solidarietà ai richiedenti asilo che arriveranno all’ex hotel Bersagliere di Recoaro Terme, incendiato in parte due volte lo scorso anno. Il piano della prefettura di Vicenza, che da mesi intende trasferire una cinquantina di migranti qui, dovrebbe concretizzarsi a giorni. Si attenderebbe solo l’esito di una procedura giudiziale pendente per aprire le porte della struttura ai migranti.
Al corteo dei comitati pro richiedenti asilo, che si è snodato dalla stazione delle corriere fino al centro di Recoaro, hanno aderito Alto Vicentino Accoglie, Ovest Vicentino Accoglie, Welcome Refugees, oltre al Pd, alla Cgil e Sinistra Italiana. E tra i partecipanti c’erano anche il sindaco di Santorso Franco Balzi e il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Vicenza Daniele Ferrarin. “Questo ritrovo serve per parlare delle criticità dell’accoglienza, tema che in Italia è sempre stato trattato in modo emergenziale – ha detto al megafono Jacopo Borga di Alto Vicentino Accoglie -. Questo è un sistema che non ha mai permesso di fare un’accoglienza vera e propria, diffusa e non impattante, un’accoglienza in grado di garantire i diritti fondamentali alle persone che fuggono dalla guerra e della povertà”.
Borga durante il corteo, controllato da polizia e carabinieri, ha fatto presente: “I primi ad essere contrari a chi fa dell’accoglienza un business e ai grandi assembramenti siamo noi, ma non permetteremo la chiamata alle barricate, all’odio. Durante la manifestazione è stata toccata anche la questione della concentrazione di profughi in alcune zone della provincia: solo la metà dei 121 Comuni ha nel territorio profughi, di fronte ad una presenza che negli ultimi giorni ha toccato quota 2.300. “Tutti i Comuni accolgano – è stato l’appello -. Non è giusto che cinquanta persone vengano messe in un albergo e abbandonate a se stesse. L’accoglienza deve essere degna, senza diventare un problema per i cittadini che ospitano.
Nella Conca di Smeraldo i riflettori non si spengono dopo la mobilitazione dei comitati favorevoli all’accoglienza dei profughi. Tempo 24 ore e a Recoaro faranno sentire la loro voce le realtà che dicono “no ai falsi profughi nel Vicentino”. Il ritrovo del comitato civico Prima Noi è fissato per le 20 di venerdì (4 novembre) per manifestare la contrarietà all’ospitalità al Bersagliere. Ma ad anticipare e a contrapporsi a questa iniziativa, due ore prima hanno intenzione di presentarsi nella città termale alcuni rappresentanti del sindacato Usb e Rifondazione Comunista per fare un cordone di solidarietà ai profughi intorno all’hotel.