Addio a Howard Burns, una vita dedicata alla ricerca e alla divulgazione del genio di Andrea Palladio
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“È con profonda tristezza che ho appreso della scomparsa del professor Howard Burns, eminente storico dell’architettura e insigne studioso del Rinascimento italiano”. L’annuncio è del sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai.
Storico dell’architettura, Howard Burns è morto a Lugano a 86 anni. Era nato ad Aberdeen in Scozia nel 1939 ed era professore emerito della Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore. Burns è stato tra i maggiori studiosi di architettura rinascimentale, con particolare riferimento ad Andrea Palladio, di cui era tra i massimi esperti al mondo, e Leon Battista Alberti.
“La passione per l’opera del ‘suo amatissimo’ Andrea Palladio – aggiunge Possamai – ha arricchito in modo inestimabile la nostra comprensione del patrimonio architettonico vicentino. Come membro dell’Accademia Olimpica e presidente del Consiglio Scientifico del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, il professor Burns ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla divulgazione della bellezza e dell’importanza delle nostre ville e dei nostri palazzi. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per la Città di Vicenza che tanto ha amato e che tanto gli deve per il suo instancabile impegno nella valorizzazione della nostra storia e cultura. A nome dell’Amministrazione Comunale e dell’intera cittadinanza, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici del professor Burns”.
Il ricordo del Centro Studi Andrea Palladio
Burns ha presieduto il Consiglio Scientifico del Centro Internazionale di Studi di Architettura Aandrea Palladio per trent’anni, sempre in piena sintonia con il vertice istituzionale del Centro, da Danilo Longhi a Giuseppina Dal Santo, da Amalia Sartori a Lino Dainese, sino all’attuale Edoardo Demo che ricorda: “Burns ha confermato e se possibile ampliato la
dimensione internazionale del Centro e, con essa, di Vicenza. Ha chiamato nel Consiglio Scientifico figure come Bill Mitchell, pioniere dell’architettura digitale nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology, Gülru Necipoğlu, titolare della cattedra di arte islamica a Harvard University, Dmitry Shvidkovsky dall’Istituto di Architettura di Mosca, Jean-Louis Cohen, autorità nel campo dell’architettura contemporanea”.
Grande amico di Renato Cevese, con cui condivideva l’amore per Vicenza, è stata la voce più autorevole degli studi palladiani nel mondo, ma anche studioso raffinato di Leon Battista Alberti, Galeazzo Alessi, Michelangelo, Baldassarre Peruzzi, Raffaello, Pirro Ligorio. Docente al Courtauld Institute of Art di Londra, a Harvard University, e poi in Italia a Ferrara, a Venezia e infine alla Scuola Normale di Pisa, ha scritto pagine memorabili sulla storia dell’architettura del Rinascimento.
E non solo: lo studioso spagnolo Fernando Marías, vicepresidente del Consiglio Scientifico del Centro, ricorda che “Con la sua mostra su Palladio del 1975 a Londra, Burns ha inventato un nuovo modo di raccontare l’architettura nelle mostre, non più di interesse per i soli specialisti ma presentata come fenomeno economico e sociale, senza il timore di intrecciare materiali di natura diversa, dai dipinti ai disegni alle fotografie, a modelli addirittura a scala naturale come la casa di Giulio Romano a Mantova realizzata nel cortile di palazzo Te nel 1989. Con Il Gioco del Palazzo, messo in scena con Gianfranco De Bosio nella Basilica Palladiana nel 2003, si è spinto sino ad usare il linguaggio del teatro per raccontare in modo coinvolgente la costruzione della Vicenza di Palladio”.
Il 23 maggio prossimo, in conclusione di un seminario internazionale sull’architettura e l’universo femminile nel Rinascimento – che fu voluto proprio da Burns – palazzo Barbarano sarà aperto a tutti i colleghi e gli amici che lo hanno conosciuto e che vorranno ricordarlo insieme.