Arte e dintorni – Una guida racconta Vicenza vista dai turisti del Cinquecento
Riprendiamo dopo la pausa estiva con la segnalazione di una pubblicazione sulla storia del nostro territorio. Abbiamo intervistato Giovanni Chiampensan, imprenditore in pensione, con un’esperienza pluridecennale nel settore della gioielleria e ristorazione, soprattutto all’estero, che ha pubblicato, insieme a Graziano Ramina, Guida d’Italia dei primi turisti. Vicenza, Agorà Factory, 2023.
Ai lettori piacerebbe conoscere come è arrivato a interessarsi alla storia dell’arte.
“Ho sempre avuto una passione per l’arte e la storia, che ho studiato alle superiori all’Oratory School nel Regno Unito e poi ho coltivato in seguito, anche se sono laureato e specializzato in scienze economiche alla London School of Economics di Londra”.
La sua pubblicazione come si pone, per differenze o continuità, rispetto alle altre guide di Vicenza, ad esempio quello di Angelo Colla o di Ferdinando Rigon?
“Il nostro volume è molto diverso dalle classiche guide che accompagnano il turista alla scoperta della città. Disponibile sia in italiano sia in inglese, il libro è il risultato della compilazione delle cronache originali di 32 cosiddetti ‘primi turisti’, tutti stranieri, che avevano visitato l’Italia tra il 1550 e il 1650. Il testo è un collage di questi resoconti e diari di viaggio, che alla fine appare come un racconto unico scritto dalla stessa persona, accompagnato da 300 illustrazioni a colori curate da Graziano Ramina, e corredato da diverse pagine di note esplicative. Questo primo volume è dedicato alla città di Vicenza perché la prima guida d’Italia fu pubblicata proprio a Vicenza, ed è il primo di una serie che illustrerà tutte le città d’Italia. Il prossimo libro sarà su Venezia. L’uscita è prevista per la primavera del 2025”.
Ci può dare un quadro sintetico di come sono state condotte le ricerche?
“Ci siamo basati sulle cronache di viaggio originali di questi ‘primi turisti’ pubblicate tra il 1550 e il 1650 (solo quattro su trentadue sono manoscritti), sulla prima guida d’Italia, che era stata pubblicata a Vicenza in occasione del Giubileo del 1600. Per le traduzioni è stato utilizzata l’edizione del 1611 del primo dizionario italiano-inglese pubblicato da John Florio”.
Qualche curiosità?
“L’Italia è sempre stata una meta di viaggi d’affari e di piacere, di missioni diplomatiche e politiche, senza dimenticare il ruolo importantissimo dei pellegrinaggi. Gli antichi viaggiatori erano francesi e inglesi, svizzeri e olandesi, che annotavano fatti e cose per noi oggi preziose da conoscere. Nella guida scopriamo la lenta costruzione dei palazzi – molti cantieri palladiani che sono si sono prolungati per decenni – oppure le mode e le abitudini sociali del tempo, come ‘grattugiare il formaggio’ o ‘ripararsi dal sole con l’ombrella’, fatti che destavano all’epoca molta curiosità presso gli stranieri”.
Chi è il suo lettore-tipo?
“Un lettore curioso, interessato all’arte locale e alla storia, alla scoperta di luoghi noti rievocati attraverso gli occhi di viaggiatori dei secoli passati”.
Vuole ricordare qualche partnership autorevole?
“Abbiamo prodotto un’edizione speciale e personalizzata per Inama, una cantina che possiede vigneti nella zona di Lonigo e San Germano dei Berici, estrapolando tutte le citazioni sui vini e i vigneti sul retro della copertina”.
Per concludere, ci sono in programma in autunno delle occasioni per poter assistere ad una presentazione del volume?
“Siamo stati invitati a presentare il libro allo Iuav di Venezia il 23 gennaio prossimo. È probabile che ripresenteremo la guida in autunno a Vicenza (è già stata presentata a Palazzo Cordellina lo scorso febbraio) assieme ad ‘Itinerarium Bacalae’, un’altra nostra pubblicazione che uscirà a fine settembre. Sul sito del libro si trovano tutte le novità, così come su earlytouristguide.com.