Bimba di un anno muore nella culla all’interno del nido privato. Probabile “morte bianca”


Una disperata corsa da Dueville verso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale San Bortolo di Vicenza non è bastata per evitare una tragedia profonda, che tocca una famiglia di Montecchio Precalcino, costretta a perdere una bimba di appena un anno di vita. Vittoria, questo il nome della piccola volata in cielo ieri mattina, sarebbe stata colpita da un malore mentre stava riposando in una struttura privata di asilo nido, a Dueville.
E’ accaduto martedì 29 aprile, in una mattinata in cui all’interno del centro per l’infanzia si erano svolte le consuete attività di inizio giornata, seguite dal momento del riposo degli ospiti. Ad accorgersi che qualcosa non quadrava sarebbe stata un’educatrice, attivando la macchina dei soccorsi che si subito è mossa in codice rosso.
L’allarme lanciato dal nido che si trova nel centro della cittadina, non lontano dalla scuola primaria “Don Milani”, ha portato l’équipe di emergenza del Suem 118 all’interno dei locali in regime di massima urgenza. Poi la piccola Vittoria, che non respirava, è stata trasferita in ospedale dopo il riscontro del meglio precisabile malore occorsole improvvisamente e, a quanto pare, senza avvisaglie precedenti.
Nel polo medico del capoluogo berico la bimba è purtroppo deceduta. Si presume un nuovo caso di “morte in culla“, la sindrome che ogni anno in Italia strappa all’affetto di madri e padri circa 300 lattanti entro il primo anno di vita che, da sani e senza alcuna alcun segnale ravvisabile prima delle crisi, si addormentano senza risvegliarsi più, per cause naturali ad oggi ancora prive di spiegazione scientifica certa.
Si tratta dell’unica figlia di una coppia di giovani genitori residente nella vicina comunità di Montecchio Precalcino, dove la tragica notizia si è diffusa dalla serata di ieri, entrambi precipitatisi al capezzale della bambina in ospedale dopo essere stati avvertiti dell’anomalia e del ricovero in corso. Purtroppo non hanno potuto riportarla a casa, coccolandola come ogni giorno al rientro dal lavoro, come tutti speravano. I Carabinieri della locale tenenza si sono subito precipitati insieme ai soccorsi nella struttura di via De Amicis, per i rilievi e le testimonianze da raccogliere come da prassi, mettendo i sigilli sugli ambienti interni. Se sarà accertata la “morte bianca”, sarà probabilmente l’autopsia a sancirlo.
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