Capodanno, sindaci in ordine sparso e meno ordinanze anti botti. Che rischiano l’illegittimità

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Scoppiare o non scoppiare: questo è il dilemma. Puntuale come ogni fine d’anno, si ripresenta in questi giorni l’annosa questione sui botti di Capodanno con comuni vicentini più divisi che mai sulle azioni da adottare per contenerne gli effetti. E un grande dubbio: le ordinanze che li vietano, sono legittime? Proviamo a fare chiarezza.

La situazione nei Comuni. Si va da situazioni di “tolleranza zero” come ad esempio Vicenza, Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio dove i botti sono banditi in tutto il territorio comunale, inteso sia come spazi pubblici che privati senza distinzione, a casi come quello di Valdagno, dove il sindaco Zordan li ha proibiti in tutto il centro storico ed entro la distanza di 300 metri da ospedali, case di riposo e allevamenti, per arrivare ancora a realtà come Malo e Villaverla nelle quali i primi cittadini spiegano di non essere ricorsi a ordinanze “last minute” avendo a monte, nel primo caso, un regolamento comunale in vigore tutto l’anno a vietarli, mentre nel secondo a impedirne l’esplosione è una specifica ordinanza legata alle poveri sottili attiva dal 1 ottobre che impone altresì il divieto di abbruciamento di ramaglie oltre a residui di sfalcio e potatura. Si applica invece il Regolamento di Polizia Urbana ad Arzignano, che all’art.40 vieta “accensioni pericolose e lancio di oggetti accesi”: una dicitura che sembrerebbe però dare il via libera ad artifici da appoggio di libera vendita.

Solo raccomandazioni ad un eventuale uso intelligente e rispettoso dei mortaretti – privilegiando i giochi di luce ai botti – e niente ordinanze, fra gli altri, a Schio, Thiene e Marano Vicentino, dove il sindaco Guzzonato ha rivolto un appello richiamando la popolazione a quel patto educativo territoriale firmato nel 2016 che invita ad un comportamento ambientalmente e civicamente responsabile, per l’incolumità personale e collettiva.

Il rebus illegittimità. A spiegare perché le ordinanze cosiddette “contingibili e urgenti” sarebbero illegittime oltre che impugnabili, assieme a Giampi Michelusi che spiega di essersi ampiamente confrontato col segretario comunale, è il primo cittadino di Monte di Malo Mosè Squarzon: “Il Ministero degli Interni ha emesso una nota molto chiara, che specifica (così la nota) l’uso di fuochi pirotecnici sia un accadimento che si verifica ogni anno durante le festività natalizie, pertanto, non una circostanza che si pone fuori dall’ordinato e prevedibile svolgersi degli eventi, che è condizione necessaria per giustificare l’utilizzo del provvedimento extra ordinem”. Non la mancanza quindi di sensibilità, quanto piuttosto la giusta dose di realismo anche per evitare – spiega ancora Squarzon – impugnazioni (esistono molte sentenze di TAR regionali e giudici amministrativi su questa traccia). E senza tralasciare il spinoso nodo dei controlli.

I controlli. C’è chi lo pensa e chi lo dice. E’ Roberto Rigoni Stern, noto per non girare troppo intorno alle cose, a farsi avanti sull’aspetto forse più controverso delle ordinanze anti-botti. I controlli appunto: “Anche se non considerassimo legata all’illegittimità – chiarisce il sindaco di Asiago – io comunque le ordinanze non le faccio per farmi bello ma perché siano efficaci. I controlli non sono attuabili e la gente si fa un baffo di questi divieti. E’ così e lo sanno bene tutti. Ecco perché evito di emettere qualsiasi provvedimento”. Un atto di verità confermato a mezza voce da molti altri amministratori che ammettono che le forze dell’ordine sono già chiamate su vari fronti e pensare di utilizzarle via per via, strada per strada, a verificare l’eventuale accensione di un mortaretto, è pura utopia.

Cosa fare per proteggere gli amici a quattro zampe. “Non tutti gli animali si spaventano in egual misura – spiega Greta P., dog sitter e volontaria in un clinica veterinaria del capoluogo – ma possibilmente non lasciateli soli in casa oppure cercate di creare un ambiente il più possibile confortevole, magari lasciando la stanza al buio con rumore di sottofondo che contrasti i rumori forti e molesti: è un buon compromesso. Lasciate comunque le porte interne il più possibile aperte affinchè il vostro pet trovi da sè un nascondiglio più congeniale all’esigenza: nei casi più gravi è possibile anche somministrare dei farmaci o dei prodotti naturali, ma va prima sentito il veterinario di fiducia”.