Case di riposo del bacino Ulss 7: focolai stabili ma salgono a 529 i positivi. Picco di decessi
La situazione nelle case di riposo dell’Altovicentino, area bassanese e Altopiano ad un primo sguardo rimane sostanzialmente immutata rispetto al report precedente, ma dai numeri dei casi di positività gestiti dall’Ulss 7 nelle Rsa del territorio si devono depennare 24 decessi, di anziani, avvenuti in una decina di giorni. E’ un dicembre nero per la terza età quello che risente dell’impennata di contagi diffusi tra ottobre e novembre, in tutto il Vicentino, in particolare nella Vallata dell’Agno ma anche nella fascia della Pedemontana il lavoro prosegue per arginare quanto possibile lo tsunami coronavirus.
Tra grandi anziani e operatori che li assistono sono 529 le persone (in vita) affette dal Covid alla data di martedì 15 dicembre. Passano da 12 a 11 i focolai di contagio attivi nei centri di assistenza, su 33 case di riposo o strutture assimilabili monitorate giorno per giorno dal direttore del servizio di Prevenzione dott. Vianello. Il confronto sui 15 giorni, però, registra un circa 200 casi complessivi in più (vedi articolo del 1 dicembre).
Su una popolazione di circa 2.700 ospiti sono 357, oggi, quelli alla prese con i sintomi della malattia, dei quali una ventina circa si trovano ricoverati in ospedali in condizioni diverse, da chi sembra aver superato la fase critica a chi invece è destinato ad incrementare il triste dato dei decessi, cha ha raggiunto 183 morti dall’inizio dell’epidemia (nel solo territorio dell’Ulss 7). Erano 166 giovedì scorso e 159 al 4 dicembre: 17 morti in meno di una settimana. Un incremento progressivo mai riscontrato prima con questa veemenza nelle due “finestre” in cui la morsa del virus asiatico ha provocato lutti in serie, colpendo ancora le persone più fragili per patologie connesse all’età avanzata e sistemi immunitari compromessi.
Anche 172 operatori risultano ad oggi alle prese con l’infezione: tutti questi si trovano in isolamento domiciliare a casa, in attesa del trascorrere della quarantena e di un nuovo tampone prima di riprendere servizio e dare il “cambio” ai colleghi. Un super lavoro, per chi accudisce e tenta di proteggere gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, che in vista delle festività si spera di non andare a incrementare ma, anzi, di ridurre ferma restando la priorità di garantire la massima cura dei “nonni”. “In generale la situazione si può definire come stabile – ha commentato il dott. Vianello – per quanto riguarda gli ospiti positivi, passati da 358 a 357, rispetto a venerdì scorso, in lieve discesa rispetto al picco dei primi di dicembre”.
Come accennato in precedenza rimangono 11 case di riposo nella lista dei centri sotto attacco, costantemente monitorati dal servizio di prevenzione attraverso varie linee di intervento e supporto. Si tratta nel dettaglio di Casa Rossi di Arsiero, le Opera Immacolata di Thiene e di Asiago, Villa Serena di Solagna e di Bassano del Grappa, dove si annoverano anche la Gerona e lo Sturm, La Pieve e Villa Sant’Angela a Breganze, La Casa di Schio e Santa Maria Ausiliatrice di Rosà.