Discarica Corsea, diffida del Comune: “il sito è abbandonato”
Acque molto agitate attorno alla discarica Corsea di Sarcedo.
Dai primi di settembre il sito sarebbe abbandonato a se stesso e non sarebbe più gestito dal curatore fallimentare del Consorzio Corsea. Situazione che ha indotto la Provincia prima e il Comune di Sarcedo poi ad agire. La preoccupazione riguarda infatti il rischio che con l’arrivo delle piogge autunnali vi siano rischi di sversamento di sostanze nocive in falda acquifera, rischio peraltro già corso fra dicembre 2014 e gennaio 2015.
Per questo il sindaco di Sarcedo, Luca Cortese, ieri ha emanato un’ordinanza di diffida nei confronti del curatore fallimentare del consorzio, Nereo De Bortoli, del presidente dello stesso, Franco Vicentini, e della ditta Sig srl, proprietaria di parte dei terreni interessati.
In sostanza il primo cittadino di Sarcedo diffida i tre perché garantiscano immediatamente la ripresa della gestione della discarica, in fase post-mortem, in conformità “alle disposizioni normative e alle condizioni riportate nel provvedimento di autorizzazione all’esercizio della fase di gestione post–operativa”. Cortese chiede che venga garantito anche che il livello di percolato non superi quanto prescritto dalla Giunta Regione nel gennaio 2010 “o comunque il livello minimo di battente idraulico tecnicamente raggiungibile” e intima che gli venga comunicata l’avvenuta ripresa della corretta gestione della discarica e dell’attività di asportazione del percolato.
Stamattina Cortese è stato ricevuto anche dal Presidente della Provincia, Achille Variati. Un incontro interlocutorio, che in una situazione altamente complicata e pericolosa ha visto Variati assicurare il suo impegno a fianco del Comune di Sarcedo.
Il primo cittadino si dice molto preoccupato per una vicenda rischiosa per l’ambiente e la salute dei cittadini, una faccenda nella quale l’amministrazione di Sarcedo rischia di rimanere, suo malgrado, con in mano il cerino della gestione del sito, a causa della sua non appetibilità da un punto di vista economico.
Il Consorzio Corsea era nato in seno all’Associazione Industriali di Vicenza nel 1988 per garantire lo smaltimento di rifiuti industriali non pericolosi e ha gestito la discarica – per i rifiuti speciali ed assimilabili – con alterne vicende fino ad oggi. Finito il riempimento, dal 2009 la discarica è infatti in fase post-operativa, il che significa che per i soci rappresenta un costo. Tanto che a fine 2014 il direttore del consorzio aveva si era visto costretto a portare le carte in tribunale perché le centinaia di soci non sono più disposti ad occuparsi della sua manutenzione. Dal 2009 infatti l’unica attività che vi viene esercitata è quella relativa al recupero energetico del biogas. Nel febbraio 2015 il Consorzio è stato infine dichiarato fallito e per la messa in sicurezza il curatore aveva anche presentato una proposta di riempimento con inerti e resti di fonderia, progetto sul quale il Comune di Sarcedo aveva ottenuto importanti paletti, tanto che poi non se ne è fatto più nulla.
Nell’agosto scorso la Provincia aveva ribadito però che l’attività post-mortem della discarica non poteva essere in alcun modo essere interrotta e tanto meno abbandonata, intimando al curatore una costante e continua attività di gestione temporanea della discarica.
E si arriva al 2 settembre, quando Provincia e Arpav nel corso di un sopralluogo constatano lo stato di abbandono in cui versa il sito, tanto che nel verbale parlano di “totale abbandono della gestione della discarica, una situazione che rischia di diventare critica con le prossime piogge autunnali, sia per il rischio di fuoriuscita del percolato dai pozzi che di un nuovo cedimento della scarpata con conseguente uscita del percolato”. A preoccupare la Provincia è inoltre “l’incertezza sulla continuità di fornitura della corrente elettrica”. Per questo lo scorso 7 settembre con un suo provvedimento il dirigente provinciale del settore Ambiente, Angelo Macchia, ha diffidato a sua volta il curatore a proseguire la gestione della discarica e a mettere in atto tutti gli “interventi necessari al fine di evitare la compromissione delle matrici ambientali”.
Cortese rincara la dose, e sostiene che il curatore abbia ridato le chiavi della discarica al presidente di Corsea, anche se, afferma “non ci è arrivata nessuna comunicazione ufficiale rispetto al passaggio effettivo di consegne fra De Bortoli e Vicentini, né sono arrivate comunicazioni rispetto alla diffida della Provincia dello scorso 7 settembre”.
Si tratta ora di vedere come i diretti interessati reagiranno alle diffide. L’ordinanza del Comune di Sarcedo intanto è stata inviata – oltre che a Provincia, Prefetto, Giudice delegato al fallimento, Arpav, Regione, Servizio Osservatorio Suolo Rifiuti di Treviso e Acque Vicentine – anche alla Procura della Repubblica.