Due denunce per il saluto romano alla commemorazione dell’Eccidio
La Digos di Vicenza ha formalizzato due denunce ad altrettanti giovani che lo scorso 7 luglio a Schio, alla manifestazione organizzata dal Comitato 7 luglio al termine della messa di commemorazione delle 54 vittime dell’Eccidio, hanno fatto il saluto romano.
Si tratta di P.F., 45 anni, di Schio, e M.G., 21 anni, di Piazzola sul Brenta. Il Questore aveva espressamente vietato agli organizzatori di fare il saluto romano, che infatti in Italia è vietato dalla legge Scelba del 1952 (modificata dalla legge Mancino del ’93) e che viene perseguito, secondo una giurisprudenza peraltro non univoca, qualora questo gesto abbia l’intento di diffondere l’ideologia fascista. Può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con una multa da 200 a 500 euro.
Finita la cerimonia in duomo, un’ottantina di militanti di destra riuniti nel Comitato 7 luglio (tra cui esponenti di Casa Pound e Fronte Veneto Skinheads) aveva deposto un mazzo di fiori davanti alle ex carceri e appeso un cartellone in ricordo di quanto avvenuto. Avevano inoltre letto ad alta voce i nomi delle vittime – già letti anche alla fine della cerimonia in chiesa, presieduta dal Vescovo Beniamino Pizziol – e alcuni, due per la precisione, avevano fatto, in quel contesto, il saluto romano. La visione delle riprese fatta dalla Digos ha consentito la loro identificazione e denuncia ai sensi dell’articolo 5 delle Legge Mancino per “manifestazioni fasciste”.