Il Gallo di Vaia gettato come immondizia, Martalar: “Una pugnalata al cuore”


“Non voglio entrare in argomenti legati alla politica ma vedere una mia opera così mi fa star male tanto quanto l’incendio del drago”. E’ con queste parole che l’artista altopianese Marco Martalar, noto per le sue opere composte con i resti degli alberi schiantati dalla tempesta Vaia, ha commentato la foto del suo Gallo finito accatastato come un rifiuto qualsiasi.
Succede a Gallio, nell’altopiano dei Sette Comuni, dove lo scatto incriminato e postato dall’ex sindaco Emanuele Munari, viene ricondiviso a stretto giro da Martalar stesso, diventando subito virale con centinaia di condivisioni e commenti tra lo sbigottito e il disgustato: “È vergognoso questo, mi piange il cuore per la mancata sensibilità verso la vera arte, fatta con tanta pazienza e passione” scrive un’utente sulla pagina Facebook dell’estroso scultore. “Nel farti i miei più sinceri complimenti per la tua arte, suggerirò al mio Comune in Liguria di chiedere ufficialmente di acquisire l’opera per darle la giusta collocazione” scrive un’altra in un susseguirsi di scuse e proposte per dare una nuova casa al povero gallo. Secondo quanto ricostruito, complice forse una manutenzione parziale, l’installazione simbolo del paese, si sarebbe deteriorata negli appoggi perdendo quindi stabilità, per poi essere abbattuta da forti folate di vento durante un temporale nel settembre scorso: senza che nessuno, avesse poi l’accortezza di rimetterla in sesto riposizionandola a far bella mostra di sé.