Inaugurato il bacino che dovrà proteggere Vicenza dalle alluvioni: il video
Due vasche con spazio in tutto per 3,8 milioni di metri cubi, posizionate a fianco del Timonchio, pronte ad essere riempite con l’acqua del fiume nel momento in cui dovesse ripetersi una piena pari (o inferiore) a quella che ha devastato Vicenza e la provincia nell’autunno del 2010. A sei anni dalla grande alluvione di Ognissanti è stato tagliato il nastro dell’opera considerata prioritaria per salvare parte del Vicentino e del Padovano da future esondazioni.
A bordo di un trattore, rigirando per l’occasione il sedime sul fondo della vasca (coltivabile e di proprietà dei contadini), il presidente regionale Luca Zaia questa mattina ha inaugurato ufficialmente il bacino di laminazione di Caldogno alle porte di Vicenza, collocato dove il Timonchio si immette nel Bacchiglione. “Spero che non dovremo mai dover usare questi 110 ettari – è il commento del governatore – ma questa è la risposta concreta ai fatti del 2010. Ero presidente da tre mesi quando è successo, quando oltre 200 Comuni veneti sono stati alluvionati: è stato il mio ‘battesimo’ “.
L’invaso conterrà due milioni di metri cubi d’acqua nella vasca a nord (ai confini fra Villaverla e Dueville) e il resto in quella meridionale. Dopo quello di Montebello, è il bacino più grande della provincia di Vicenza. Potenzialmente oltre alla città di Palladio servirà a riparare dalle piene il Basso Vicentino e Padova. L’investimento complessivo dalla Regione Veneto è stato di 40 milioni di euro, le imprese incaricate dell’esecuzione sono state 12, 8 i subappaltatori e 45 i prestatori d’opera. Zaia ha confermato la volontà di realizzare in quest’area l’Oasi di Vegre, ma il presidente ha evidenziato che dei 15mila metri quadrati previsti solo 7mila sono nella disponibilità della Regione, e per procedere occorre quindi trovare un accordo con i proprietari dell’altra parte delle aree.