L’ampliamento del centro islamico di Thiene irrompe nella campagna elettorale
A una settimana dal voto, la notizia è deflagrata a Thiene in un caldo sabato sera di inizio estate, lanciata da Tva Vicenza: a Thiene sta sorgendo una moschea in via del Rosario, a ridosso della zona industriale, e l’amministrazione comunale non ha informato gli abitanti della zona. Notizia subito rilanciata dalla segreteria provinciale della Lega Nord – Liga Veneto con una nota quasi notturna nella quale parla di “una nuova ed imponente moschea” e ritiene “molto grave che i cittadini thienesi residenti non siano stati avvisati ufficialmente dal Comune di Thiene di quanto stia accadendo in via del Rosario, magari con una apposita assemblea di quartiere”.
Una moschea e dunque “un edificio di culto islamico e non la semplice sede di un’associazione qualunque” spiega il segretario provinciale Erik Umberto Pretto. Un luogo di dimensioni importanti, che per la Lega avrebbe “uno scopo ben diverso da quello che immaginiamo sia citato all’interno dello statuto dell’associazione culturale e sportiva Il Futuro, committente dell’opera, che sta raccogliendo fondi anche attraverso un’apposita campagna on-line su Facebook” spiega il segretario provinciale del Carroccio Erik Umberto Pretto, che si chiede quale sia la “finalità culturale, e soprattutto sportiva di questa associazione? Non si tratta piuttosto di un modo astuto per aggirare la legislazione nazionale e regionale che regola la creazione di nuovi centri di culto, da collocarsi in aree ben precise e con una adeguata disponibilità di parcheggi?”. “E’ ormai fin troppo chiaro – aggiunge Pretto – che le associazioni culturali islamiche stiano utilizzando con finalità improprie la legislazione italiana che tutela l’associazionismo, con particolare riferimento alla Legge 383/2000 sulla disciplina delle associazioni di promozione sociale, attraverso l’iscrizione al registro delle associazioni di promozione sociale, ottenendo così un triplice vantaggio: la possibilità di insediamento in qualsiasi area del territorio comunale, l’ottenimento di una fiscalità agevolata e talvolta anche la possibilità di accesso a contributi associativi erogati dai Comuni”.
Nel caso in questione l’edificio – delle dimensioni maggiori dell’edificio esistente, simili a quelle di una palestra e dalle finiture in stile arabeggiante – altro non è da un punto di vista urbanistico che l’ampliamento dell’edificio che è sede dell’associazione Il Futuro dai tempi dell’amministrazione Busetti. L’autorizzazione edilizia dell’ampliamento è invece datata marzo 2015. L’edificio attualmente è al grezzo, ben visibile da chiunque transiti in zona industriale. Il sindaco Giovanni Casarotto annuncia una comunicazione ufficiale per domani, ma al telefono ricorda che “il rilascio delle licenze edilizie non è una discrezionalità affidata al sindaco, ma segue le normative”.
Dal canto suo, Attilio Schneck, ha affidato a Facebook un commento nel quale afferma che la “nuova moschea di Thiene è un problema gravissimo. Sorge in un momento storico delicato che richiede la massima attenzione”. “Riteniamo inaccettabile e protestiamo contro l’amministrazione Casarotto – continua Schneck – che assiste indifferente alla chiusura di un istituto, cattolico e storico di Thiene come quello delle Dorotee, e contemporaneamente, fa nascere una nuova moschea. Le nostre radici religiose e culturali vengono tradite. Noi non ci stiamo! Un grazie al Sindaco Casarotto per questo scempio, portato avanti nel totale silenzio e tenendo all’oscuro l’intera cittadinanza, come spesso ha fatto in questi cinque anni di sorda amministrazione”. La segreteria della Lega Nord annuncia invece l’istituzione di una apposita consulta “Sicurezza ed immigrazione” al prossimo consiglio direttivo provinciale.
Sulla vicenda si esprime anche un altro candidato sindaco, Christian Azzolin: “Dall’inizio della campagna elettorale nei nostri punti programmatici avevamo segnalato questa ennesima anomala aberrazione. Una moschea dalle dimensioni paragonabili ad un centro commerciale. Questo non è un progetto per Thiene, ma è un luogo che ospiterà persone da tutto il Veneto e non solo. Stiamo facendo circolare da alcuni giorni un volantino nelle frazioni che mette al primo punto questo grave fatto. Il pericolo è che questo non sia un semplice luogo di culto ma qualcosa di ben diverso. Come è stato possibile? Perché l’Amministrazione ha fatto orecchie da mercante nonostante le segnalazioni dei cittadini? Questa sarebbe l’Amministrazione che ‘ti ascolta’?”.
Il centro islamico Il Futuro ospita attualmente per le preghiere circa 150 persone e – secondo quanto dichiarato al Giornale di Vicenza nell’agosto scorso – si finanza “con le quote dei soci, con l’elemosina, oppure scambiando fondi con gli altri centri”, come aveva raccontato Hassan El Meknassi, ex presidente e socio dell’associazione. A marzo dell’anno scorso, nei giorni degli attentati a Bruxelles, i musulmani di Thiene avevano preso le distanze pubblicamente e in modo netto dall’Islam fondamentalista e ancora prima, a novembre 2015, in occasione degli attentati di Parigi, avevano organizzato insieme alla parrocchia del Duomo una fiaccolata per la pace e aperto le porte del loro luogo di preghiera ai rappresentanti della parrocchia, dell’amministrazione comunale e ai giornalisti. In passato sono stati ospitati più volte anche nei locali della parrocchia del Santo per alcune importanti cerimonie religiose, proprio perché il loro centro non aveva la capienza per ospitare tutte le 300 persone attese. I musulmani nel vicentino sono invece complessivamente circa 20 mila (su 865 mila abitanti, ossia il 2,3% della popolazione), settemila quelli presenti nell’Alto Vicentino. I centri islamici per la Questura, sono 28: tre a Vicenza, tre a Schio, tre a Montecchio Maggiore, due a Lonigo, gli altri ad Arsiero, Arzignano, Bassano, San Giuseppe di Cassola, Chiampo, Cornedo, Dueville, Malo, Marostica, Noventa, Pozzoleone, Thiene, Torri di Quartesolo, Trissino, Breganze, San Nazario e Carpanè di San Nazario.