Maltrattamenti e stalking prolungato, denunciato (e allontanato) l’ex ossessionato
Per un altopianese dopo la denuncia per maltrattamenti e lesioni, arriva anche l’ordinanza con il divieto di avvicinamento a una donna e ai familiari. Lo comunica la Guardia di finanza vicentina, dopo aver notificato a un uomo di Lusiana Conco, sull’Altopiano dei 7 Comuni, la decisione del Gip di Vicenza in seguito al concreto pericolo di nuove violenze, applicando le misure d’emergenza e previsione contenute nel “Codice Rosso”. Minacce di morte esplicite, pugni, schiaffi, calci e danneggiamenti emergono dalle indagini.
Il cittadino lusianese, dai giorni scorsi, non potrà in alcun modo essere presente in luoghi frequentati abitualmente dalla ex compagna e altri ex conviventi. Le generalità dell’uomo vengono mantenute sotto riserbo per non rendere riconoscibili le vittime delle violenze fisiche e psicologiche e in quanto risulta al momento “solo” indagato, e per il momento non ancora condannato da un giudice.
Nella nota stampa autorizzata dalla Procura berica, in ragione delle recenti normative sulla diffusione di notizie in ambito di rilevanza penale, si parla testualmente di stalking, atti persecutori, maltrattamenti e perfino di lesioni personali. Schiaffi al volto, pugni e calci su schiena e stomaco, tirate di capelli e altro, rendendo impossibile la vita alla vittima dei soprusi. Prevaricazioni che sarebbero andate avanti per oltre due anni minando la relazione della coppia residente nel comune frutto dell’accorpamento delle due località dell’Altopiano di Asiago. Coinvolta nella brutta vicenda anche la sorella della vittima primaria, anch’essa oggetto di insulti e minacce pur se residente all’estero.
Proseguite come spesso accade in questi casi anche dopo la definitiva rottura dei rapporti. L’ex convivente secondo la testimone sarebbe arrivato al punto di spegnerle una sigaretta sul braccio e minacciarla brandendo un coltello avvicinandolo al collo, rendendo evidente – qualora ce ne fosse stato bisogno di conferma – l’effettivo pericolo che stava correndo la donna. Per lei da luglio 2019 la convivenza si è rilevata un incubo quotidiano, sopportando continue violenze documentate da referti medici e da 5 denunce – l’ultima solo nel dicembre 2021, poco più di un mese fa – che finora non avevano sortito alcun effetto dissuasivo nei confronti dell’indagato, imperterrito nel portare avanti una condotta illecita oltre che ossessionante.
Altri episodi citati parlano di smartphone distrutti per impedire alla ex di riprendere ed avere quindi prova delle violenze subite, un blitz sul posto di lavoro in un negozio andando in escandescenze e distruggendo gli arredi. Nella lunga lista anche il furto di un furgone utilizzato dalla stessa, altro reato a sé stante se denunciato, pedinamenti e altre condotte riconducibili allo stalking. Presente nel fascicolo di indagini anche referti medici di dimissioni dal pronto soccorso, con prognosi di 12 e di 6 giorni, in due casi, per traumi cranici e contusioni cervicali, lombari, a torace e gambe: tutte conseguenze accertata delle percosse subite.
Ad oggi, però, quello che per la giustizia italiana rimane ancora e solo un “presunto” stalker e aggressore rimane a piede libero, la cui ossessione verrebbe “arginata” solamente da un’ordinanza formale di divieto di avvicinamento.