Nuovi alberi e il restauro del belvedere per la rinascita del Giardino Jacquard
Il Giardino Jacquard rinasce, grazie alla riqualificazione sia architettonica che delle alberature. Sono iniziati questa settimana i lavori all’area verde voluta per migliorare la vita dei cittadini di Schio dal senatore Alessandro Rossi nel 1860. La ditta, a cui sono stati aggiudicati i lavori del terzo lotto, provvederà alla sistemazione della parte botanica del giardino e ad alcuni interventi di restauro architettonico, in particolare della cancellata e dei percorsi in acciottolato, che verranno ripuliti e, dove serve, rimossi e risistemati. Saranno messi in sicurezza anche alcuni parapetti pericolanti e analizzato lo stato della gallerie.
La sistemazione della parte botanica richiede l’abbattimento di trenta alberi e grossi arbusti e la potatura di ventuno piante, anche di grosse dimensioni. In particolare, gli abbattimenti riguardano per la maggior parte esemplari con problemi fitosanitari e di stabilità, o piante e arbusti che, per la crescita delle radici, interferiscono con le strutture architettoniche esistenti. Verrà anche eseguita una selezione di piante nei gruppi che hanno ormai raggiunto una sproporzionata densità. Gli abbattimenti verranno compensati dalla messa a dimora di 25 nuovi alberi e di circa 800 nuovi arbusti, suddivisi in una settantina di specie tipiche dei giardini ottocenteschi. Le opere a verde verranno effettuate in due momenti distinti per poter eseguire le necessarie opere di ripristino dei percorsi in “saliso” e di ricomposizione delle aiuole originarie. Dopo si procederà con il restauro delle opere architettoniche: in particolare i quattro pilastri e la recinzione metallica di via Pasubio, ma anche le pareti e balaustre con elementi lapidei, cotto e ciotoli e le ringhiere metalliche del belvedere.
Il progetto, redatto da Giorgio Cocco, ripropone fedelmente il disegno originario di Antonio Caregaro Negrin, essendo disponibili sia le planimetrie storiche che diversa documentazione di acquisto delle piante. Il progetto è stato visionato da una commissione formata da esperti voluta dall’amministrazione comunale ed approvato dalla Soprintendenza. Questo è il primo intervento strutturale che viene effettuato sul giardino dopo i lavori degli anni Novanta, fortemente voluti dalla sezione di Schio di Italia Nostra con l’apporto di numerosi volontari e sostenuto dall’allora proprietà Gaetano Marzotto & Figli spa. Il rinnovato interesse per le sorti del giardino portò, il 22 aprile del 1995, al Decreto di Vincolo da parte del ministero dei Beni Culturali e Ambientali.