Ospedale di Santorso, Finozzi (Lega): “E’ un traino per la futura città metropolitana pedemontana”
“Fake news o post-verità: l’ospedale di Santorso è all’avanguardia anche in queste strategie di disinformazione”.
Il vicentino Marino Finozzi (Lega Nord), presidente della Prima commissione consiliare regionale, commenta “l’ennesima fuga di notizie che notizie non sono, ma che sembrano montate ad arte per suscitare preoccupazione, ansie e dar modo a qualcuno di presentarsi come salvatore della patria, quando non c’è nulla da salvare. Insomma, come scherzo di Carnevale ci può stare la battuta sulla chiusura dell’ospedale, ma solo come scherzo e solo perché è martedì grasso. Da domani si torna alla realtà: l’ospedale di Santorso è una straordinaria realtà destinata ad operare in sinergia e simbiosi con il San Bassiano secondo un progetto che è innanzitutto culturale perché coglie la specificità dell’Alto Vicentino, città diffusa con le sue eccellenze che segnano la Pedemontana”.
Il presidente Finozzi dunque smentisce “ogni diceria, appunto come si usa dire oggi fake news, post-verità o, se preferite più semplicemente balle o bugie. Del resto – continua Finozzi – solo pochi mesi fa, il 5 dicembre scorso, il presidente Zaia venne in visita all’ospedale di Santorso proprio per testimoniare con la sua presenza quanto la Regione del Veneto conti su questa struttura e sull’esperienza che sta nascendo attorno alla metropoli diffusa della Pedemontana, realtà all’avanguardia del Veneto vincente, capace di confrontarsi con le esperienze più avanzate non solo in Europa. Nella prospettiva della città metropolitana pedemontana l’ospedale di Santorso è un fattore trainante, perché una vera metropoli nasce attorno a servizi, funzioni, infrastrutture di qualità, in grado di servire il territorio e contribuire a dare sicurezza al cittadino e alle famiglie, ad attrarre capitali oltre che intelligenze. Posta questa strategia, l’unica strada è quella di potenziare l’ospedale di Santorso in sinergia con quello di Bassano. Altro che chiusure improvvide – conclude Finozzi – o ridimensionamenti che non esistono. Su Santorso si può e si deve puntare perché è attraverso queste infrastrutture che si vince la scommessa del futuro”.