Richiedenti asilo all’ex ristorante, l’accoglienza scende da 50 a 10. Previsti corsi di formazione
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Si conclude con una comunicazione del prefetto di Vicenza Umberto Guidato la vicenda dei richiedenti asilo a Sarcedo. Dopo l’annuncio della prefettura ad inizio marzo dell’arrivo di una cinquantina di profughi e la richiesta del Comune di rivedere il progetto, non accettato dall’amministrazione e dai cittadini, è stata aperta una mediazione. Oggi la notizia ufficiale: ad aprile negli spazi attigui all’ex ristorante Da Gigi in via Primo Maggio verranno ospitate dieci persone.
“Pur non essendo una scelta dell’amministrazione, la nuova decisione appare più sostenibile rispetto all’idea iniziale di cinquanta arrivi (riducendo il numero dell’80 per cento) – fa sapere il sindaco di Sarcedo Luca Cortese -. Con le dieci persone che arriveranno verrà soddisfatto il parametro di tre richiedenti protezione ogni 1000 abitanti in linea con il piano nazionale di riparto concordato tra Viminale ed Anci. Grazie all’adesione al protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa nella Provincia di Vicenza l’amministrazione ha avuto più forza nel negoziare con l’organo rappresentativo del governo centrale questa soluzione. L’impegno dell’amministrazione ha evitato la creazione di una concentrazione eccessiva di persone in strutture e realtà incapaci di sostenere un’accoglienza dignitosa a discapito, non solo dei migranti, ma anche dei cittadini del nostro paese”.
Stando a quanto emerso, i richiedenti asilo arriveranno ai primi di aprile nello stabile di via Primo Maggio. “La società locataria ha dichiarato che verrà riaperta l’attività di ristorazione – fanno sapere dal Comune -, inoltre al piano terra dell’edificio che ospita le stanze saranno programmati dalla cooperativa dei corsi di formazione”.
Cortese annuncia anche che la cooperativa Aurora (che sarà incaricata della loro gestione nei locali presi in affitto dall’Hotel Adele), ha già preso contatti con la cooperativa sociale Con Te (che opera già a Sarcedo) per lavorare in sinergia. “In ogni caso l’amministrazione si impegna a monitorare e a verificare il buon andamento del progetto avvalendosi degli organi preposti” conclude Cortese.