Riconoscimento della protezione internazionale solo per il 23% dei richiedenti asilo
Da quando ha iniziato la sua operatività, nel marzo 2016, la sezione di Vicenza della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale ha definito le posizioni di 1.293 richiedenti asilo, accogliendone solo 292, ossia il 23%.
I dati (qui il grafico) sono aggiornati alla scorsa settimana e precisamente al 5 gennaio.
Le istanze dei richiedenti asilo rigettate sono quindi ben 1001: 863 rigetti veri e propri e 138 per irreperibilità (un numero, questo, soggetto a continue variazioni per difetto, visto che spesso i migranti che erano irreperibili al momento della convocazione, successivamente si possono rendere reperibili e viene quindi richiesta una nuova convocazione). Sono circa il 60% i richiedenti che presentano ricorso di fronte a un rigetto. I numeri confermano insomma ancora una volta che i migranti economici, quelli che anche per la Commissione territoriale migrano con la sola motivazione di cercare un lavoro e di migliorare la propria condizione di vita, sono quindi nel vicentino il 77%.
Quanto alle 292 persone che hanno ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale (ossia il rilascio di un provvedimento che consente di ritirare in Questura il permesso di soggiorno per asilo, che ha una durata di 5 anni ed è rinnovabile ad ogni scadenza) risulta che 82 hanno avuto il riconoscimento di rifugiato, 167 la protezione umanitaria, 43 la protezione sussidiaria.
Sul totale delle istanze trattate (in tutto 1.488, cifra che comprende anche le pratiche in sospeso) in questi dieci mesi solo 96 hanno riguardato donne, mentre 1.392 richieste sono state presentate da uomini (il 94%).
Complessivamente sono state 2.838 le richieste prese in carico dalla sezione vicentina della Commissione Territoriale (che è una “succursale” di Verona e tratta anche i casi della provincia di Belluno).
Le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale sono composte da quattro membri, di cui due appartenenti al ministero dell’Interno, un rappresentante degli enti locali e un rappresentante dell’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Acnur/Unhcr). All’audizione del richiedente asilo partecipa anche un interprete. Il riconoscimento può essere richiesto solo da coloro che, nel Paese di provenienza, hanno subito persecuzioni dirette e personali per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le proprie opinioni politiche, ma anche da chi ha il “fondato e ragionevole timore” di subire tali persecuzioni nel caso in cui vi facciano ritorno.
Le Commissioni e le Sezioni dove vengono esaminate le richieste in Italia sono oggi 30. Fino all’agosto 2014 l’unica commissione per il Triveneto era a Gorizia, nel febbraio 2015 è stata avviata una nuova commissione territoriale a Verona per il Veneto e il Trentino Alto Adige (che copriva le province di Verona, Vicenza, Treviso, Belluno, Trento e Bolzano, mentre per quelle di Padova, Venezia e Rovigo era attiva una sezione a Padova). Dal 14 marzo di quest’anno, infine, è stata avviata la sezione di Vicenza che copre le province di Vicenza e Belluno.
Oggi la commissione tratta 12 posizioni al giorno (fino a poche settimane fa erano dieci), 60 alla settimana, 240 al mese circa. Fra richiesta e decisione della commissione passa mediamente un anno, a volte meno in casi specifici che vengono trattati con tempi più veloci.
Le audizioni fissate finora in dieci mesi (gli appuntamenti al momento arrivano al 10 febbraio) sono 1.742.