Riparte la Valdastico Nord, semaforo verde dal Trentino. E il Veneto esulta
Corsi e ricorsi storici. E’ un po’ il destino del progetto legato alla Valdastico Nord di cui da anni si dibatte tra accelerazioni e brusche frenate. Stavolta però qualcosa sembra essere cambiato: la giunta della Provincia autonoma di Trento ha infatti dato il via libera, in adozione preliminare, alla “variante al Piano urbanistico provinciale relativa all’ambito di connessione Corridoio Est”, di fatto spalancando le porte alla possibilità concreta di realizzare definitivamente il nuovo collegamento infrastrutturale tra Trentino e Veneto.
E se per dare corpo, sempre da parte trentina, all’ipotesi progettuali servirà una “ratifica” del Consiglio delle autonomie locali dove sussistono delle resistenze da parte di alcuni comuni, dal lato veneto non si sono fatte attendere le reazioni più che positive: “Il tema Valdastico Nord per noi è fondamentale – ha dichiarato il governatore Luca Zaia – abbiamo deciso già molti anni fa il tracciato. È un’opera importante, che darebbe servizi alle nostre imprese e darebbe al traffico un nuovo importante sbocco verso Nord. Auspico che anche con gli amici trentini possa concretizzarsi la progettualità comune sull’opera”.
Parole che hanno trovato subito l’assist del presidente della provincia di Vicenza, entusiasta dell’idea anche come soluzione ad una fragilità del territorio che soprattutto durante i mesi scorsi ha provocato diverse frane ed interruzioni stradali proprio nelle arterie di collegamento tra Veneto e Trentino: “Non possiamo che accogliere favorevolmente la notizia – spiega Andrea Nardin – ora non resta che capire quale ipotesi progettuale si vorrà adottare. Per parte nostra, sotto tutti i punti di vista compreso quello ambientale, quella che prevede lo sbocco a Trento rimane la più valida”.
Palla quindi che torna nelle mani del concessionario: la società A4 Holding ha già fornito quattro tracciati alternativi, tre dei quali con l’innesto localizzato su Trento e l’ultimo traslato invece su Rovereto, come chiesto dal presidente Fugatti: se dal Consiglio delle autonomie locali la fumata sarà bianca, a quel punto per arrivare al cantiere servirà solo una valutazione di compatibilità con relativa presentazione dei dati rispetto alla soluzione migliore. Salvo sorprese.