Società agricola era destinataria di 220 mila euro di fondi del Pnrr senza averne i requisiti

I militari del comando provinciale di Vicenza della guardia di finanza hanno intercettato una società agricola con sede a Thiene che aveva avanzato una richiesta di ammissione a contributi (non spettanti) del Piano Nazionale di ripresa e resilienza non spettanti. Il legale rappresentante è stato inoltre denunciato in Procura, bloccata l’erogazione dei contributi.

Ad agire, nel dettaglio, è stata la tenenza di Thiene nei confronti del legale rappresentante della società agricola Dritta al sodo srl, che ha sede legale in corso Garibaldi 133 a Thiene e si occupa di allevamento di pollame: risultava assegnataria di un contributo al Pnrr di 222 mila euro per installare un impianto fotovoltaico rispetto al quale in realtà non aveva tutti i requisiti. L’uomo è accusato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, nella forma del tentativo, con la conseguente revoca della somma concessa, ma non ancora erogata.

L’indagine rientra “nell’attività di controllo a garanzia del corretto utilizzo delle ingenti risorse connesse al Pnrr”, attraverso anche un’analisi di rischio effettuata dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie in collaborazione con il Gestore Servizi Energetici.
I militari del luogotenente Cataldo Mignogna hanno vagliato la richiesta della società di ammissione al bando “Parco agrisolare”. La domanda era stata effettuata a settembre 2022 con l’obiettivo di ottenere il finanziamento per la posa di un impianto fotovoltaico su un capannone nel comune lobamrdo di Borgo Mantovano, con una spesa ammissibile di quasi 370 mila euro e un contributo concesso dal Gse del 60%.

Grazie alle indagini si è però appurato che la domanda non era ammissibile, in quanto la società agricola è stata costituita nel febbraio del 2022, mentre la normativa del “Parco agrisolare 2022” prevedeva l’ammissione al contributo alle imprese avviate entro il mese di settembre del 2021.
I finanzieri hanno anche rilevati ulteriori elementi di criticità, rispetto alla domanda di ammissione al beneficio: in particolare, il titolo legittimante, la data di presentazione della domanda e il possesso del fabbricato sul quale installare l’impianto fotovoltaico. Sono stati questi fattori a portare alla denuncia del legale rappresentante della Srl., nonché firmatario della richiesta di ammissione al contributo, alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di tentata indebita percezione di erogazioni pubbliche ed è stata proposta al Gestore dei Servizi Energetici la revoca del contributo concesso (221.852,40 euro) non ancora materialmente erogato.