“Se svuotano l’ospedale ho pronto l’avvocato, si va alla Corte dei Conti”. L’affondo di Orsi
“Se qualcuno in Regione pensa di svuotare l’ospedale di Santorso, sappia che il Comune di Schio ha già l’avvocato pronto: il project financing è stato stipulato per realizzare un ospedale di eccellenza e per acuti. Se le premesse vengono meno c’è un danno erariale che verrà immediatamente sollevato alla Corte dei Conti e a Bruxelles”. E’ l’ “altolà” che ieri sera il sindaco di Schio Valter Orsi ha ribadito in un incontro pubblico al Lanificio Conte sul futuro della sanità altovicentina, presente il direttore generale Giorgio Roberti. Un messaggio chiaro in giorni in cui si susseguono le voci su un presunto “svuotamento” dell’ospedale altovicentino – “una voce infondata diffusa da gufi, a noi non risulta nulla” ha precisato Orsi – e in cui è arrivata (già da due settimane) la notizia che nel contratto di project ci sarà un avvicendamento: le quote della cordata Summano Sanità di proprietà di Mantovani Spa sono state cedute al fondo inglese Equitix III. Mantovani ha preso una decisione analoga anche per le sue quote nell’ospedale dell’Angelo, a Mestre.
Roberti, su domanda specifica dell’ex sindacalista Luigi Manza, ieri sera ha garantito che il passaggio parziale di proprietà del gruppo di aziende incaricate della gestione strutturale dell’ospedale di Santorso non avrà conseguenze sulla sanità altovicentina. “Avverto molto pessimismo e sento parlare di “ospedale venduto” – ha detto il dg – è un errore, l’ospedale è di proprietà dell’azienda, lo era e continuerà ad esserlo. Quello che è cambiato è all’interno di un rapporto contrattuale: si modificano le quote sociali in Summano, c’è una partecipazione di tipo diverso. Ma i nostri rapporti, come Ulss 7, con Summano non cambiano”. La serata informativa è stata partecipata da circa 500 persone, che hanno riempito la sala. E c’erano il presidente della conferenza dei sindaci Robertino Cappozzo, il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto, esponenti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e consiglieri comunali scledensi oltre che di tutta l’area. A introdurre la serata è stato appunto il sindaco di Schio, parlando mentre veniva proiettata una slide dal senso inequivocabile: le foto dei tre ex ospedali di Schio, Thiene e Malo, e la scritta “C`era una volta…. 410 posti letto a Thiene, 380 a Schio, 80 a Malo”. Orsi ha sottolineato che le voci sullo svuotamento di servizi del polo di Santorso sono “false, mi domando a che pro siano nati certi siti pirata che le diffondono. L’unica cosa certa, sull’Ulss 7 Pedemontana, è che noi sindaci abbiamo dovuto combattere per averla. Non è stato facile, fino al 23 dicembre e alla delibera regionale non c’era nulla sulle linee di riorganizzazione. Ci siamo spesi per far nascere una seconda azienda sanitaria a Vicenza perchè questa è una provincia policentrica: la maggior parte della popolazione non risiede nel capoluogo. E io personalmente ho spinto su alcune linee strategiche: la vecchia Ulss 4 aveva una percentuale di “fughe”, cittadini che si curano in altre aziende, del 16%. Oggi con la divisione delle Ulss noi possiamo vedere queste “fughe” e intervenire per risolverle”. Il sindaco ha ricordato l’impegno a difesa dell’ospedale da lui portato avanti assieme al gruppo di cittadini de La Cordata, “quando siamo andati a chiedere le carte, in passato, eravamo stati fatti circondare dai carabinieri”. Ma soprattutto Orsi ha lanciato un messaggio chiaro alla Regione Veneto. “I momenti importanti stanno arrivando, le Ulss hanno tempo fino ad aprile per presentare l’atto aziendale. Ricordiamoci che l’ospedale di Santorso è stato costruito per 180 milioni di euro con un progetto di finanza: noi, con i ragazzi de La Cordata, ipotizziamo che alla fine del periodo del project sarà costato alle casse pubbliche 600 milioni di euro. Ma il project oggi è allo stesso tempo la nostra migliore garanzia. Io chiedo ed esigo che il sistema di servizi offerto ai cittadini sia il migliore, e ricordo che le carte del project dicono che quel contratto serviva a realizzare un ospedale di eccellenza e per acuti. Se qualcuno pensa di svuotarlo, voce che i gufi continuano a ripetere, sappia che io ho già l’avvocato pronto. Se l’ospedale non è più per acuti, vengono immediatamente meno le finalità che da contratto erano state stabilite per realizzare quell’investimento”.
Al direttore generale e alla Regione Veneto ha fatto un appello anche il sindaco di Thiene. “Quello che mi preoccupa di più è il bilancio sanitario dell’Ulss – ha detto Casarotto – Quando abbiamo scelto di portare avanti l’Ulss Pedemontana, ci credevamo: ma su basi di dignità fra Bassanese e Alto Vicentino. So che il dg Roberti è un professionista serio, temo però che si metta in mezzo la politica. Ora Bassano ha il consigliere capogruppo in Regione, Bassano ha anche due assessori nella giunta regionale. L’Alto vicentino conta poco. Mi auguro che le rassicurazioni date da Zaia continuino ad essere tali. Io, comunque, chiedo che i primari e il personale a Santorso vengano sostituiti, con il turnover: altrimenti perdiamo la qualità dell’ospedale”.
In serata è andato in scena anche un botta e risposta fra Carlo Cunegato (consigliere d’opposizione di Tessiamo Schio), Giovanni Battistella (consigliere di minoranza, Pd) e il sindaco Orsi. “Questa assemblea andava fatta prima – ha incalzato Cunegato – quando ancora i cittadini potevano dire la loro e contare, quando ancora la conferenza dei sindaci stava decidendo fra spingere l’Ulss verso Bassano oppure verso Vicenza. Attenzione, con Bassano rischiamo di finire cannibalizzati, ci sono specialisti che vanno via dall’ospedale di Santorso: come l’ex primario di Ortopedia Massimo Balsano, luminare europeo delle operazioni sulla schiena. E’ andato a Verona, forse per non rischiare di finire in un ospedalicchio”. Battistella ha insistito come il centrosinistra a Schio fosse per “la fusione con Vicenza, perché Bassano è un ospedale molto simile al nostro. Rischiamo la fagocitazione, che fra tre anni Santorso sia una struttura riabilitativa e Bassano l’ospedale per acuti”.
“Io parlo con i medici da otto anni – ha replicato Orsi – la valutazione della seconda Ulss, se messa in piazza, avrebbe portato a una grande confusione. Poi, ricordiamoci che questa è la prima volta che il Comune di Schio organizza un incontro cosi per fare chiarezza, e teniamo presente che chi ora ci attacca un anno fa stava facendo approvare a Vicenza regole provinciali per l’ambiente che avrebbero tolto a Schio il controllo dell inceneritore. Non possono adesso venire a criticare noi sulla sanità”.
Infine sono intervenuti anche i sindacalisti Renato Riva (Cisl) e Grazia Chisin (Uil). Il primo ha sottolineato come ancora manchino “i posti letto intermedi e le aggregazioni di medici. Inoltre siamo preoccupati. l’imprenditore della Diesel Renzo Rosso ha detto che l’ospedale San Bassiano sarà il futuro dell’Alto Vicentino, forse non l’ha detto a caso”. Chisin si è pronta a “ulteriori battaglie, come quella che abbiamo fatto per il parcheggio dell’ospedale. Il problema dei primari c’è: ringrazio Orsi e Cappozzo per questo incontro, e chiedo loro di riunire i sindaci: serve compattezza”.