Tav, la Chiesa si interroga: un percorso di riflessione in tre incontri

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“Da tempo come diocesi di Vicenza desideravamo offrire uno spazio di riflessione, studio e approfondimento sul tema della Tav che, a Vicenza ma non solo, impatterà sul territorio oltre che sulla vita concreta dei vicentini. La particolarità è che si partirà dall’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco, il primo documento del Magistero che si occupa di bene comune e impatto ambientale”, ha spiegato il vescovo Giuliano.

L’ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro ha raccolto le indicazioni del Vescovo e ha coinvolto altre realtà locali sensibili al tema, così da arrivare ad un breve percorso che permetta di poter comparare, anche con dati scientifici forniti da esperti, i diversi elementi del progetto.

Il primo appuntamento, con ingresso libero, sarà sabato 29 marzo alle 15 al Centro Diocesano Onisto. Interverranno, oltre al vescovo Giuliano, don Matteo Zorzanello direttore dell’ufficio di pastorale sociale, l’economista Marco Ponti, già docente al Politecnico di Milano, ed Erasmo Venosi, esperto di valutazione dell’impatto ambientale, già membro della commissione trasporti del Ministero delle infrastrutture. In preparazione a questo primo appuntamento sarà possibile inviare via mail le domande da porre ai relatori scrivendo a tavchiedi@gmail.com.

Il secondo appuntamento sarà offerto nel pomeriggio di sabato 12 aprile e interverrà Luca Mercalli, climatolo, che aiuterà ad approfondire il tema del cambiamento climatico e delle grandi opere.

Il terzo appuntamento, ancora in via di precisazione, vedrà la presenza di una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Vicenza.

“Il tema dell’Alta Velocità ci interpella fin dall’inizio”, ha dichiarato don Matteo Zorzanello, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro. “Come cristiani negli ultimi anni siamo stati spronati più volte dal Papa stesso a prenderci cura non solo delle persone, ma anche dell’ambiente, così da custodire la ‘casa comune’. Questo significa anche offrire degli spazi di confronto, riflessione e ricomprensione dei grandi fenomeni climatici che stiamo subendo anche a causa delle grandi opere che impattano fortemente sull’ambiente”, ha concluso don Zorzanello.

 

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