L’Eco…sui banchi. Scuola e dintorni, Cassuti: “La scuola elevi lo studente”
Si torna sui banchi per una sera in compagnia di Gianni Manuel e Martina Polelli, in una nuova ricca puntata di We Love Italia dedicata alle esperienze scolastiche nel Bel Paese e nel mondo: ricordi e riflessioni anche degli italiani all’estero, ancora una volta con la presenza del giornalista Marco Zorzi.
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Ospite in studio Antonio Cassuti, uno che tra le aule e i ragazzi ha davvero trascorso una vita intera, rendendolo nonostante il tempo che passa, una mente ancora giovane e sempre in cammino: è lui, leggendario preside del Liceo Nicolò Tron di Schio per un quarto di secolo.
Un veneto-praghese, come ama definirsi ed in effetti per nomina dell’ambasciatore d’Italia in quella che allora era ancora la Cecoslovacchia, ha svolto le funzioni di addetto culturale proprio nel cuore dell’Europa. Amante della scrittura e poeta per diletto, ha spiazzato tutti parlando del valore della formazione e di cosa la scuola sarebbe chiamata a fare, prima di tutto: “La scuola deve elevare ogni singolo studente – ha scandito chiaramente Cassuti – perché da ognuno può venirne qualcosa di buono e di importante. Mai mortificare, ma valorizzare i punti di forza per farne qualcosa di ancora più grande: questa è la scuola che vince la sfida col futuro”.
E nel mondo sono tante le scuole che puntano al futuro anche in termini strutturali oltre che organizzativi: dall’Ørestad College a Copenaghen, dove tutti gli studenti vengono incoraggiati a collaborare indipendentemente dall’età in una sorta di gigantesca aula, alla scuola galleggiante di Makokou, nei dintorni di Lagos, in Nigeria. Grazie alla sua forma particolare e al materiale utilizzato per la sua costruzione, questa scuola riesce a resistere alle violente maree che colpiscono frequentemente le coste della laguna: ospita fino a 100 studenti e nasce con lo scopo di generare sistemi di costruzione alternativi sostenibili ed ecologici per la popolazione delle regioni costiere dell’Africa.
“Quando venni qui – racconta invece Giovanni Sicolo, insegnante di italiano in Costa Rica – c’era molta curiosità attorno alla nostra lingua. L’italiano piace e oggi a volerlo imparare sono sempre un maggior numero di persone, per lavoro ma non solo”. Un scuola, di vita, anche per lui che maestro lo è diventato quasi per caso: ricordando quei tempi passati coi compagni a studiare su libri che sembravano impossibili. Aneddoti di una gioventù che a volte riaffiorano anche nei sogni – o negli incubi in base ai casi – di chi ancora nottetempo rivive la sua sessione d’esame tra patimenti e goliardici momenti di studente.