Viaggio che vai, bellezza che trovi: i racconti delle esperienze degli italiani all’estero
Ogni viaggio che si fa è davvero un’avventura, dal momento in cui ancora in auto o in aereo si è impegnati nel trasferimento, al momento in cui fisicamente si giunge a destinazione, magari scoprendo davvero la bellezza che non ti aspettavi. Un viaggio che poi, rapiti dalla meta, può diventare tappa fissa.
Lo sanno bene i padroni di casa di We Love Italia, Martina Polelli e Gianni Manuel, che in una nuova ed entusiasmante puntata dedicata alle esperienze di viaggio soprattutto all’estero, hanno raccolto emozioni e aneddoti dagli ascoltatori italiani collegati dal mondo: ospite in studio il giornalista Marco Zorzi.
C’è chi come Andrea Mancino, dopo un sopralluogo di ricognizione, si è convinto ad accettare un nuovo lavoro in Slovacchia, innamorandosi della sua capitale Bratislava e dell’effervescenza dei suoi locali disseminati lungo il Danubio che la taglia in due: c’è chi invece come il giornalista Mario Bucolo si è immerso nella Londra misteriosa e ne ha fatto la sua città d’adozione. Tra start up e quella passione per la fotografia che lo hanno reso un personaggio anche in terra britannica, ha colpito tutti con l’esperienza della sua soirée con ospiti i diplomatici italiani e niente poco di meno che il principe Andrea a gustare le prelibatezze culinarie dell’indimenticata Sicilia. Senza dimenticarsi del simpaticissimo Riccardo Bianchi, che da Panama ha raccontato come, lasciata una professione già avviata, sia ripartito oltreoceano con una nuova carica e tutto il tifo di una parte di mondo che vede nell’italianità un valore aggiunto.
Ma i viaggi, quelli invece a fini meramente turistici, quando nacquero? Pioniere fu Thomas Cook, un imprenditore inglese del XIX secolo, attivo nel Movimento della Temperanza, contro l’uso di alcolici.
Per partecipare a una manifestazione della Temperance Society a Loughborough, nel 1841, organizzò il viaggio su un “treno speciale” noleggiato per 500 persone che pagarono 1 scellino ciascuna. L’organizzazione ben riuscita lo spinse ad organizzare sempre più frequentemente gite e uscite domenicali, anche per i bambini delle scuole.
Nel 1845 Cook organizzò il primo “lungo viaggio” in treno da Leicester a Liverpool.
Il primo tour completo, organizzato a scopo di lucro, fu nell’anno successivo alla volta della Scozia.
L’idea si rivelò un tale successo che Cook decise di varcare i confini del Regno Unito: partono i grand tour in treno tra Belgio, Germania, Francia, Italia, Svizzera fino a raggiungere persino il “lontano” Egitto: col figlio aprì quindi la prima agenzia che nel 1890 portava in giro oltre 20mila turisti l’anno.
Un investimento in benessere quello dei viaggi: dove magari scoprire non solo angoli di Paradiso, ma stili e abitudini da cui attingere. Come nella testimonianza telefonica di Stefania che, riferendosi ai paesi africani da lei tanto amati, ha spiegato come nelle bancarelle colorate e chiassose si vendano centinaia di orologi: “Li vendono ma non li usano – ha spiegato l’ascoltatrice – del tempo poco si curano e gustano ogni attimo con la lentezza che qui abbiamo dimenticato”.