Esplorare il Vicentino – Anello del Sengio Alto sulle Piccole Dolomiti
L’inconfondibile profilo della catena del Sengio Alto è il simbolo delle Piccole Dolomiti: non presenta alte cime, ma l’estetica dei monti e le imprese alpinistiche che si sono realizzate qui sono in grado di competere con quelle delle loro sorelle più grandi, le Dolomiti.
Il Sengio Alto è delimitato dai passi di Campogrosso a sud e Pian delle Fugazze a nord. Lungo la sua cresta corre il confine tra Veneto e Trentino Alto Adige. Osservando il profilo della catena dalla pianura veneta, partendo da sinistra si riescono a riconoscere la Sisilla, che ha la sua parete che precipita verticale dirimpetto al Rifugio Campogrosso dell’omonimo Passo; segue la Cima delle Ofre con il suo ampio cocuzzolo arrotondato, poi la grande pala rocciosa del Baffelan solcata da numerose vie d’arrampicata; seguono i Tre Apostoli, tre cime interposte tra il Baffelan e il Monte Cornetto, con quest’ultimo che raggiunge la quota più elevata del gruppo con i suoi 1899m.
La catena del Sengio Alto è attraversata da un ardito sentiero d’arroccamento costruito poco prima della Grande Guerra, lungo il quale sono presenti diverse gallerie e postazioni sia di artiglieria che di osservazione. Il sentiero venne realizzato dal Genio Militare anche con il sacrificio di vite umane, perse anche a causa di una valanga che travolse alcuni soldati al lavoro.
Il sentiero d’arroccamento ha il segnavia 149 e segue tra i punti più alti la catena, costeggiando pareti e passando sopra ripidi vaji, in diversi tratti anche con una buona esposizione ma sempre senza difficoltà.
Le pareti del Baffelan, della Sisilla e del Cornetto furono teatro di numerose imprese alpinistiche che portano il nome di valenti scalatori come Gino Soldà, i fratelli Carlesso, Severino Casara, Cesco Zaltron e molti altri. La prima avvincente impresa sul Baffelan è stata la via Berti-Carugati del 1908, che sfrutta i punti più deboli della parete est.
Camminando si può realizzare un bel giro ad anello non troppo lungo su questi magnifici monti. Partendo da Campogrosso si percorre subito il sentiero 149 salendo verso il Passo delle Gane. Da qui per chi ha buona pratica nel muoversi in montagna può decidere di raggiungere la seconda cima più alta della catena, il Baffelan, a 1793m. L’ultima parte dell’ascesa consiste in roccette che si superano con facile arrampicata ma da non sottovalutare soprattutto per gli inesperti. La cima del Baffelan dà molta soddisfazione perché da qui si gode una vista a 360 gradi sul vicino Carega, la catena delle Tre Croci, il Pasubio e il Cornetto che si profila davanti all’osservatore ricco di guglie rocciose. È magnifico qui all’alba quando la roccia si accende di arancio nel fenomeno dell’enrosadira; in certi giorni con la nebbia bassa e fitta le cime più alte si trovano sopra la coltre e la nebbia sembra scorrere come un lenzuolo o una cascata dalla parte trentina giù verso il versante veneto, passando proprio tra le cime del Baffelan e del Cornetto.
Proseguendo si raggiunge in breve il passo del Baffelan e da ora in poi il sentiero di arroccamento si fa più interessante attraversando le pareti con alcune gallerie, passando sopra tre ponticelli, sempre con viste panoramiche tra roccia e cielo. Si incontra il passo degli Onari proprio sotto il Cornetto e si inizia a salire verso l’omonima cima. Dalla Forcella del Cornetto si trova una catena che aiuta a superare un tratto roccioso per poi continuare per altri dieci minuti fino alla croce di vetta.
Anche qui la vista è meravigliosa, nelle giornate limpide si può scorgere anche il mare. Nonostante la quota relativamente bassa, l’itinerario si svolge in un contesto tipico come quello delle Dolomiti, ricco di canali, guglie, pareti rocciose.
La discesa dal Cornetto si può effettuare lungo il tortuoso sentiero che scende alla Selletta Nord Ovest, per poi dirigersi verso gli ameni pascoli del Boffetal (o Bovetal). Tra i prati verdi, con pittoresche malghe, è facile imbattersi nelle marmotte che fischiano forte al passaggio degli escursionisti. Ad inizio estate i prati qui sono ricchi di orchidee selvatiche in fiore. In altri venti minuti circa si ritorna al Passo di Campogrosso. Poco prima dell’arrivo è possibile ascendere alla Sisilla per il breve sentiero che in dieci minuti porta alla cima, dove si trova la statua di una Madonna. Lo sforzo di salire lassù è di certo ripagato dalla vista sulla vetta.
Per chi volesse effettuare delle varianti all’anello del Sengio Alto, è possibile percorrere la Strada del Re dove si trova l’ormai famoso ponte a corde. Un primo sentiero che sale verso il Passo del Baffelan è quello del Boale del Baffelan, che supera un breve salto con una catena e poi percorre un erto sentiero su un ghiaione detritico.
Un secondo sentiero invece è quello dell’Emmele, il quale si inerpica verso l’omonima selletta con molti tornanti e si congiunge alla Forcella del Cornetto.