900 tonnellate di rifiuti campani stoccati illegalmente: sequestrato capannone
La piovra della criminalità organizzata e del traffico illecito di rifiuti ha i suoi tentacoli sempre più avvinghiati nella società vicentina. Lo dimostrano le 900 tonnellate di rifiuti solidi urbani e di scarti di materiale plastico e tessile provenienti dalla Campania erano illegalmente immagazzinati in un capannone ad Asigliano Veneto, nel Basso Vicentino. L’immobile, di proprietà di un istituto bancario, è stato posto sotto sequestro dalla guardia di finanza vicentina.
Il provvedimento, che mira a reprimere l’illecito ciclo di smaltimento dei rifiuti, ha riguardato uno stabile nella zona industriale del piccolo comune del Basso Vicentino: un ampio capannone in disuso all’interno del quale erano stati ammassati fino a completa saturazione degli spazi balle di rifiuti non riciclabili, derivanti anche da processi di lavorazione industriale.
Dopo la scoperta, i finanzieri della tenenza di Noventa Vicentina con la collaborazione del personale tecnico specializzato del dipartimento di Vicenza dell’Arpav hanno proceduto ad effettuare una serie di rilievi di carattere tecnico e specialistico sul capannone, adibito a polo occulto di stoccaggio di rifiuti.
Le indagini hanno consentito di verificare che il sito, che ha una superficie complessiva di 3.000 metri quadrati, era stato riempito di circa 600 balle di rifiuti rilegate da filo di ferro, per un peso complessivo stimato in circa 900 tonnellate. I riscontri ed i campionamenti hanno consentito alle fiamme gialle di accertare che gli stessi provengano dalle province di Napoli e Caserta.
L’intero sito industriale è stato quindi posto sotto sequestro dai militari della polizia tributaria e finanziaria, che ha informato la Procura della Repubblica di Vicenza per le ipotesi di reato riconducibili all’abbandono di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata. Il sindaco di Asigliano Veneto, Fabrizio Ceccato, ha poi emesso una ordinanza a carico del proprietario del capannone industriale in disuso, un noto istituto bancario di livello nazionale, per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti ed il contestuale ripristino e bonifica dello stato dei luoghi.
I finanziari procederanno anche all’accertamento dell’evasione del pagamento del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, oltre all’applicazione delle sanzioni previste per legge ammontanti ad un importo che va da tre a sei volte rispetto al tributo dovuto dal titolare della fabbrica.