Altra coltivazione “fai da te” di cannabis nel Bassovicentino. In arresto un 30enne già noto
Una dozzina di piantine di cannabis alte circa un metro e mezzo coltivate all’interno dell’azienda agricola di famiglia costano l’arresto a un 30enne di Barbarano Mossano, ritenuto il “coltivatore diretto” dei vegetali non consentiti da cui si ricava la marijuana.
In virtù dell’arresto avvenuto in flagranza di reato, i carabinieri della stazione locale hanno reso noto il nome di Simone De Marchi, già gravato da precedenti di giustizia maturati in circostanze analoghe in passato. Oltre alle piante con le infiorescenze orami mature per la raccolta, i militari hanno sequestrato poco meno di 160 grammi di marijuana già pronta per il consumo.
Una quantità considerata incompatibile con l’uso personale, unitamente a tutto il per così dire “armamentario” nella disponibilità del vicentino per la produzione delle sostanze illecite in Italia. Il blitz delle forze dell’ordine, visti i precedenti del 30enne nello stesso ambito della droga leggera prodotta in proprio, sono andati praticamente a colpo sicuro sulla base delle investigazioni acquisite nei mesi recenti.
Le perquisizioni plurime nell’abitazione di De Marchi a Barbarano Mossano, nei garage di pertinenza e nei capannoni dell’azienda agricola a Ponte di Barbarano hanno consentito ai carabinieri di trovare le piante in fase di crescita, alte 1,50 e 1,70 metri. Per il vicentino dopo la denuncia è stato disposto lo stato di arresto ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida del giudice di Vicenza. Dopo le formalità seguenti all’azione mirata dei militari, seguirà per lui un nuovo processo, mentre il materiale sequestrato come prova della sua colpevolezza sarà destinato alla distruzione, con buona pace dei clienti “abituali” che secondo le indagini si rifornivano dall’amico produttore di “marijuana a km zero”.