Rissa fuori dall’enoteca, quattro giovani identificati dopo la serata da “far west”
Più che come celebre febbre del sabato sera, meglio definirla come il mal di testa del giorno dopo, in seguito ad un episodio di violenza di gruppo avvenuto il 14 settembre a Barbarano. Eredità di una zuffa da saloon che ha visto protagonisti dei giovani,venuti alle mani per gli ormai immancabili futili motivi – si racconta di un complimento colorito a una ragazza – e degenerata in un rissa: urla, minacce, stoviglie e arredi che volano con danni ragguardevoli all’esterno dei locali “Enoteca La Caneveta” e “Bar Centrale”, a due passi dalla chiesa. Le indagini dei carabinieri, supportate dai più filmati ripresi dagli smartphone spuntati come funghi oltre che dalle riprese di videosorveglianza nel centro del paese, hanno permesso di individuare e denunciare quattro giovani dai 19 ai 23 anni, tutti vicentini d’azione ma di provenienza dell’Est Europa. Quel sabato volarono bottiglie, sedie e perfino panchine.
A finire nella lista degli indagati e con la prospettiva di un procedimento giudiziale nei loro confronti sono A.F.O. di 23 anni e il coetaneo G.L., insieme a G.A.L. un 19enne, e a B.Z., di 22. Bersaglio della comitiva furono due uomini due amici vicentini di 29 e 32 anni, come loro avventori del locale, il primo di Noventa e il secondo residente proprio nella cittadina di recente unitasi a Mossano nel nuovo comune del Bassovicentino. Non sono state fornite le loro residenze, ma si tratterebbe di un gruppo di amici della zona. Per tutti i componenti del quartetto di esagitati i reati di cui risultano ora formalmente accusati consistono in concorso in lesioni personali, rissa, minacce e danneggiamento aggravato.
In quel sabato sera di fine estate qualche bicchiere di troppo fece da premessa a un guazzabuglio incontrollabile di grida, provocazioni e lanci di oggetti contundenti che fecero scattare l’allarme. All’arrivo di una pattuglia di carabinieri, però, i facinorosi si erano appena dileguati. Nei giorni successivi le testimonianze raccolte tra i clienti e i frequentatori della piazza, unitamente ai contributi video, consentirono di risalire alle identità dei presunti responsabili, nei confronti dei quali sono scattate nei giorni scorsi anche perquisizioni domiciliari che avrebbero fornito ulteriori indizi di colpevolezza a loro carico. Toccherà ai magistrati della Procura di Vicenza, ora, valutare i provvedimenti da adottare.