Bracconaggio sui Colli Berici. Si mimetizzava in un capanno con richiami e armi fuorilegge
Un cacciatore che in realtà si è rivelato un bracconiere. Viene infatti definita come un’operazione anti-bracconaggio quella portata a termine dai carabinieri forestali di Lonigo, che hanno scovato, multato e denunciato un uomo intento a far razzia di uccelli selvatici utilizzando richiami acustici non consentiti, trappole attraverso un sistema di corde e un fucile da caccia illegale. La sanzione comminata si aggira sui 1.500 euro, oltre al sequestro dei vari strumenti illecitamente utilizzati per l’attività di caccia. Il blitz è avvenuto nei giorni scorsi nell’abitato di Castegnero in località Chiesa Vecchia, sui Colli Berici.
Confiscati dai militari in particolare un sofisticato sistema di richiami elettro-acustici digitali con emissione sonora di “cinguettii” atti ad attirare uccelli. L’uomo, che sarebbe un residente della zona, secondo la versione fornita dai forestali era solito nascondersi all’interno di un capanno di lamiere da dove poteva fra l’altro azionare delle trappole a rete, collegate a funi, per intrappolare i malcapitati pennuti attirati da richiami, granaglie e mangimi disseminati sul suolo esterno. Una condotta non nuova agli occhi degli operatori che hanno effettuato il controllo, riscontrando delle irregolarità anche nella detenzione di un fucile da caccia alterato, anche qui in maniera non conforme alle disposizioni di legge.
La presenza di una filettatura sulla canna, predisposta per ospitare un silenziatore artigianale – anch’esso vietato – poi rinvenuto nella successiva perquisizione, e di cartucce e polvere da sparo detenuti illegalmente hanno aggravato la posizione del vicentino. Oltre alle multe collezionate per un importo di poco sopra i 1.500 euro, dovrà presentarsi a tempo debito si fronte al giudice.