Morti sul lavoro, inchiesta sul dramma di Chioggia. Lo strazio della madre: “Eri il ragazzo più buono del mondo”

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Sullo sfondo l'area di cantiere in cui è avvenuto l'incidente venerdì mattina, Nel riquadro Andrea Canzonieri

Ha attraversato mezzo Veneto il “raggio” di dolore provocato dalla morte di un operaio di 21 anni in un cantiere sul litorale adriatico di Chioggia Sottomarina, risalente a venerdì 21 febbraio. Dalla nota località turistico-balneare veneziana al Basso Vicentino, toccando nel profondo le comunità dove Andrea Canzonieri e la sua famiglia hanno vissuto. Barbarano e Castegnero in particolare, dove il 21enne morto sul colpo nel cantiere di un condominio in costruzione era rispettivamente cresciuto e dove risiedeva da circa cinque anni.

Il vicentino nato nel 2003 era stato assunto appena due settimane prima, in regola, ed era dipendente della Betonx Srl con sede a Padova. Intanto la Procura della Repubblica di Venezia – la competenza è per territorialità del luogo dell’incidente – ha immediatamente attivato il fascicolo per l’inchiesta sul decesso di Andrea. Se si procederà con l’autopsia, per conoscere data e modalità delle esequie bisognerà attendere ancora nei prossimi giorni il nulla osta dei magistrati.

Avvenuto “sul colpo”, su questo non ci sono dubbi, a causa della caduta di un pannello di metallo del peso di circa 50 chili che ha sorpreso il giovane dipendente, schiacciandolo e rendendo vano ogni tentativo di soccorso. Fatale per lui sarebbe stato il profondo trauma alla testa, nonostante il caschetto da cantiere di protezione indossato. Per quanto assodato, venerdì mattina erano in corso delle operazioni di pulizia quando la spessa lastra di ferro e legno di 2 metri di altezza è crollata, investendo lo sfortunato ragazzo all’opera nello spazio sottostante. Erano circa le 11.30. La dinamica è al vaglio degli inquirenti: si dovrà appurare se a causare la disgrazia sia stato un cedimento strutturale o un errore umano.

Una notizia terribile, quella ricevuta dalla madre Alessia Bettini e dalle altre due figlie, una delle quali (la minore rispetto alla vittima) risiedeva con il fratello, non rientrato nella casa di Villaganzerla condivisa dai tre congiunti come era previsto, venerdì sera, dopo la giornata di lavoro in trasferta. Un post pubblicato sabato su Facebook vede la mamma in una foto scattata in estate insieme all’unico figlio maschio, in un momento felice e spensierato. Lasciando a corredo un breve ma profondo messaggio a ricordarlo. “Perché. Mi chiedo solo perché, a te che eri il ragazzo più buono del mondo. Sarai sempre il mio unico uomo“. Poi un commuovente video di vita intima familiare con la coppia a ridere e scherzare in sala da pranzo. E decine di commenti di conforto e condivisione del lutto. A piangerlo anche gli amici di scuola e del calcio, sport che il giovane vicentino aveva praticato.

Operaio in trasferta a Chioggia morto in cantiere: il 21enne colpito in testa da una lastra

La disgrazia ha suscitato all’indomani una sequela di commenti e dichiarazioni, da parte di esponenti politici delle diverse estrazioni e di rappresentanti delle sigle sindacali. Ancora una volta, come in altri casi analoghi di “morti bianche”, con denominatori comuni le lacune sulla sicurezza sul posto di lavoro e le richieste di intervenire. La giovane età della vittima, in queste ore, amplifica un tema tristemente divenuto ordinario sulle pagine di cronaca in Veneto e in tutta Italia. A Sottomarina, frazione di Chioggia, sono apparsi nel weekend i primi fiori nell’area di cantiere sottoposta a sequestro in funzione delle indagini affidate a Carabinieri e Spisal dell’Ulss 3 Serenissima.

Si continua a morire sul lavoro – è una delle note diffuse dai sindacati dei lavoratori che da venerdì pomeriggio si susseguono, questa a firma di Silvana Fanelli, di Cgil Veneto -. Di fronte a questo stillicidio è inaccettabile il ritardo che perdura  della Regione nel recepire il Piano strategico per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui siamo in attesa da dicembre”.