Due cantieri “Superbonus” stoppati per violazioni sulla sicurezza. Multe per 75 mila euro
Proseguono i controlli nei molteplici cantieri di ristrutturazione spuntati come funghi nei mersi scorsi per approfittare dei contributi pubblici legati al Superbonus 110%, in tutta la provincia di Vicenza come nel resto d’Italia. “Mirino” puntato in tempi recenti nell’area del Bassovicentino con irregolarità emerse in due aree di lavoro a Montegaldella e Longare, e sanzioni irrogate dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vicenza per un totale di 75 mila euro.
Il doppio blitz andato in scena nei giorni scorsi in realtà su più cantieri aperti rientra nella campagna di verifiche operative finalizzata al rispetto alla normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e alla prevenzione e repressione dello sfruttamento degli stessi e del contrasto alle forme di impiego sommerso.
Le meticolose ispezioni prodotte nel comune di Montegaldella e Longare hanno evidenziato alcune irregolarità nei due cantieri in cui, dopo gli accertamenti, sono risultate coinvolte nelle diverse mansioni 11 tra ditte di servizi e studi tecnici. A seguito dei controlli è stata disposta la sospensione dall’attività imprenditoriale per due aziende edili per gravi inadempienze alle norme sulla sicurezza, fra cui mancanza di parapetti con grave pericolo di caduta nel vuoto da una altezza superiore ai 2 metri e mancata redazione del piano operativo di sicurezza.
Oltre alle multe per complessivi 75 mila euro suddivise tra le diverse società sul piano di giustizia sono al momento 11 le persone che risultano indagate, tutte denunciate alla Procura di Vicenza in stato di libertà. In una prima fase entrambi i cantieri erano stati posti sotto sequestro, salvo poi togliere i sigilli temporanei una volta che le ditte edili hanno provveduto a tempo record all’eliminazione dei pericoli per la sicurezza loro contestati dai carabinieri del lavoro.
Sul fatto di cronaca si sono espressi subito i sindacati provinciali, tra cui la Cgil di Vicenza. “Da tempo diciamo che sono indispensabili e chiediamo al Governo – sottolinea Giampaolo Zanni, segretario generale – maggiori controlli ed ispezioni sul rispetto delle normative sulla salute e sicurezza sul lavoro e sul rispetto della legalità in genere, soprattutto alla luce dell’aumento degli infortuni, anche mortali e dell’emergere di fenomeni di sfruttamento, di caporalato e d’illegalità anche nel nostro territorio. Sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a livello nazionale e locale sono state adottate misure e accordi con le parti sociali per una maggiore prevenzione e per la costruzione di una vera e propria cultura in materia di salute e sicurezza sul lavoro, azioni importanti ma non sufficienti per combattere una piaga che continua a sanguinare, basti pensare all’artigiano edile morto ieri in un cantiere a Gallio”.